Borse a passo di gambero in Asia e
Pacifico dopo gli indici Pmi contrastati in Giappone e
l'inflazione misurata dalla BoJ in aumento all'1,4%. Tokyo ha
ceduto lo 0,94%, Taiwan l'1,19%, Seul l'1,54%, Sidney lo 0,28% e
Singapore lo 0,13%. Ancora aperte Hong Kong (-1,65%), Shanghai
(-1,48%) e Mumbai (+0,22%). In calo i futures sull'Europa e su
Wall street, in attesa degli indici Pmi di Francia, Germania,
dell'Ue, del Regno Uito e degli Usa. Da Oltreoceano sono in
arrivo anche il Redbook sul commercio e gli indici della Fed di
Richmond. Attesi gli interventi del presidente della Fed Jerome
Powell e della numero uno della Bce Christine Lagarde.
In calo il greggio ((Wti -1,35% a 108,8 dollari al barile),
in lieve rialzo il gas (+0,37% a 83,60 euro al MWh ad
Amsterdam), che rimane sui livelli minimi dall'inizio della
guerra in Ucraina. Cntrastati i metalli, con il rame e
l'alluminio in rialzo a differenza dell'oro, dell'argento,
dell'acciaio e del ferro. Debole anche il nichel. Sul fronte
valutario nuovo rialzo del rublo, scambiato a 58,21 sul dollaro
(+0,7%) e a 62,127 sull'euro (+0,79%). In rialzo lo yen nei
confronti del dollaro (+0,18%) e dell'euro (+0,35%).
Deboli i grandi esportatori sulla piazza di Tokyo, da Suzuki
(-1,8%) a Toyota (-0,56%), da Sony (-0,7%) a Casio (-1,84%) e
Nikon (-0,98%). Sotto pressione i produttori di microprocessori
Advantest (-2,06%) e Screen Holdings (-1,89%).
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