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Embraco: Whirlpool e curatela chiedono il concordato

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Embraco: Whirlpool e curatela chiedono il concordato

Uilm, epilogo negativo non sarebbe dovuto accadere

TORINO, 26 novembre 2021, 19:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rischia di avere un epilogo negativo la lunga vertenza dell'ex Embraco. Nella riunione odierna con i sindacati è emerso che la curatela fallimentare di Ventures Production e Whirpool hanno chiesto il concordato preventivo. "Si tratta - dice Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino - di una vertenza sfortunata, con un epilogo negativo che non sarebbe dovuto accadere. Le istituzioni locali costruiscano, come promesso, un apposito piano di formazione e ricollocazione per i 400 lavoratori ex Embraco, in modo da garantire loro nuove opportunità di occupazione senza che nessuno sia abbandonato al proprio destino".
    Dal tavolo - informa la Uilm - è emersa la volontà, da parte degli amministratori nominati dal tribunale, di chiudere 'in bonis' il fallimento, destinando i circa 9 milioni di euro del fondo per la reindustrializzazione al pagamento dei costi del fallimento stesso. Con le ripartizioni illustrate dalla curatela, a ogni lavoratore, oltre ai crediti fallimentari, non resterebbe che una somma pari a circa 7 mila euro lordi. L'esito positivo del concordato è vincolato alla firma di una conciliazione da parte di almeno il 90 per cento dei lavoratori coinvolti.
    "Noi della Uilm - sottolinea Benevento - abbiamo sempre sostenuto dal primo minuto che, in mancanza di una reindustrializzazione, il fondo avrebbe dovuto essere destinato per intero ai lavoratori. Per loro, oltre al danno di aver perso il posto di lavoro, si aggiunge la beffa dell'assenza assoluta da parte del Governo. Ricordiamo che nonostante le innumerevoli richieste di incontro, nessuna convocazione è arrivata dal Mise nel corso del 2021".
    Per i 400 lavoratori, il 22 gennaio scade la cassa integrazione straordinaria, prorogata a luglio per evitare i licenziamenti. "È una vergogna senza fine, ma il Governo, le Istituzioni, dove sono? Devono intervenire subito, un finale così i lavoratori, le lavoratrici, non lo meritano!", commenta Ugo Bolognesi, della Fiom di Torino.
   

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