Mediolanum ha chiuso il primo
trimestre dell'anno con un utile netto in crescita dell'85% a
133,4 milioni. Un balzo dovuto, secondo il gruppo, al "forte
miglioramento di tutte le linee di ricavo, al controllo dei
costi operativi e ai positivi effetti di mercato". In crescita a
342 milioni le commissioni da raccolta netta che, indica
Mediolanum, raggiungono un "nuovo record storico per i ricavi da
core business".
Secondo l'amministratore delegato di Mediolanum Massimo Doris
si è chiuso un "trimestre strepitoso" raggiunto "al di là dei
positivi effetti di mercato" che "si inserisce in un percorso di
crescita continua di una azienda in piena salute". "Siamo ormai
prossimi al rilevante traguardo dei 100 miliardi di masse in
gestione - aggiunge - e la nostra capacità patrimoniale si
mantiene stabilmente oltre il 20%, nonostante l'importante monte
dividendi che siamo pronti a distribuire".
Il margine da interessi è salito del 14% a 64,8 milioni, il
margine operativo del 26% a 125,3 milioni, mentre il totale
delle masse gestite e amministrate ha raggiunto quota 97,72
miliardi milioni, con un incremento del 5% rispetto allo scorso
31 dicembre e del 25% rispetto al primo trimestre del 2020. Gli
impieghi alla clientela retail sono saliti del 4% rispetto a
fine 2020 e del 18% rispetto al primo trimestre a 12,58
miliardi, con un'incidenza dei crediti deteriorati netti sul
totale dei crediti allo 0,63%. Il coefficiente patrimoniale Cet
1 Ratio, salito al 21,8% nel settembre del 2020, si è attestato
al 20,7%, includendo l'impatto positivo della rivalutazione
della partecipazione in Cedacri e senza capitalizzare l'utile
del trimestre.
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