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Pio e Amedeo in versione soft, divisi tra Nord e Sud

Pio e Amedeo in versione soft, divisi tra Nord e Sud

Belli ciao, 500 copie per la commedia di Gennaro Nunziante

ROMA, 02 gennaio 2022, 10:14

di Francesco Gallo

ANSACheck

La locandina del film 'Belli ciao ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

La locandina del film  'Belli ciao ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
La locandina del film 'Belli ciao ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Se a metterci la mano sono Pio e Amedeo il leit motiv Nord- Sud funziona più che bene e si ride nonostante il duetto dei comici pugliesi sia in versione light e molto politicamente corretto al contrario di quanto fatto da loro in tv in Felicissima sera. Basti pensare al solo incipit di BELLI CIAO di Gennaro Nunziante, in sala dal 1 gennaio in 500 copie distribuite da Vision, dove i due comici, in circolo con altre persone come in una sessione di alcolisti anonimi, cercano di riabilitare un gruppo di meridionali snaturati dalla loro lunga permanenza a Milano.

Al centro della storia ci sono Pio e Amedeo nei panni di due amici di un piccolo paese della Puglia che sembrano del tutto inseparabili nonostante le loro molte differenze. Pio decide infatti di andare a Milano nella speranza di entrare nel mondo della finanza, mentre Amedeo, fermamente convinto che anche al Sud si possa trovare un futuro professionale, resta nel suo paese natale desideroso di diventare medico. Ma mentre Pio a Milano sembra aver avuto il successo che voleva e vive nel prestigioso grattacielo 'Bosco verticale' insieme a una onnipresente influencer, Amedeo invece non coglie il suo sogno e si ritrova a vendere articoli sanitari nel paesino e a collaborare con il sindaco (Giorgio Colangeli) per arrestare la fuga di cervelli dal Sud. Proprio per questa missione, Amedeo si ritroverà per un po' di tempo a vivere a Milano a casa di Pio che dovrebbe finanziare il progetto di far tornare finalmente i cervelli del sud emigrati a Nord. Ma le cose ovviamente si complicheranno anche troppo.

"La credibilità in un film è tutto - dice Gennaro Nunziante, che ha diretto tra l'altro Checco Zalone - così ho voluto fare un film non di comici, ma di attori comici. Un lavoro in cui si racconta Milano, il suo modello neo-liberale, il desiderio di consumare e a dare valore alla velocità. Ma va detto che, al di là degli stereotipi, la vita è anche qui nei piccoli paesini che non sono buoni solo per le vacanze come si dice sempre a reti unificate". Uno stile più edulcorato da parte di Pio e Amedeo? "In tv abbiamo cercato di rieducare la gente alla leggerezza con qualche scorrettezza, ma in questo film ci andiamo più leggeri, abbiamo prediletto una storia che avesse poche scorrettezze" dice Pio. Gli fa eco Amedeo "Qui al cinema ci siamo modellati, adattati". "Nunziante - aggiunge Pio - mentre giravamo ci toglieva le parolacce. Mi sono allora chiesto: non è così facciamo una cosa troppo asettica? Invece aveva ragione lui: il cinema è una cosa seria".

La presa in giro dei social? "È stato un modo di scherzare anche su noi che utilizziamo molto i social - dice Amedeo - anche se in modo diverso. Noi insomma non postiamo una storia quando rientrando a casa e incontriamo, dopo un po' di tempo, i nostri figli, né andiamo in un ristorante di lusso, dove prendiamo solo un dolce. E questo per fare un selfie a far vedere che ci siamo andati".

Autobiografismo in BELLI CIAO? Certo che c'è, dice Pio: "Ad esempio, proprio come nel film, io vivo a Milano mentre Amedeo è rimasto in Puglia. Una cosa che ha influenzato la sceneggiatura perché i nostri discorsi battono sempre sul fatto se e meglio vivere in una grande città o in un paese".

Nel futuro del duo, una nuova edizione del varietà 'Felicissima sera', in cui hanno portato in scena un monologo contro il politically correct che creato più di una polemica, e molto probabilmente un altro film.

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