In occasione della Giornata
internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia,
Sky Arte presenta IL CASO BRAIBANTI, un film documentario di
Carmen Giardina e Massimiliano Palmese che racconta una vicenda
che negli anni '60 divise l'Italia. Il documentario è su Sky
Arte (canali 120 e 400 di Sky) lunedì 17 maggio alle 21.15, sarà
disponibile anche on demand e in streaming su NOW.
Poeta, artista visivo, drammaturgo, studioso delle formiche,
Aldo Braibanti (1922-2014), è stato una mente affascinante e
poliedrica, sfuggente a ogni facile etichetta, e anche uomo
mite, appartato. Il documentario prova ad accendere una luce su
un intellettuale eretico nel Novecento italiano e sulla sua
intera vita, dal precoce attivismo antifascista fino alla morte,
passando per un processo-farsa che, con l'accusa di "plagio",
mirava in realtà a colpire la sua indipendenza e la sua
omosessualità. Il processo ad Aldo Braibanti fu il nostro
processo a Oscar Wilde, con un secolo di ritardo.
Braibanti aveva introdotto il giovane Giovanni Sanfratello nella
propria cerchia di amici artisti, sostenendolo negli studi e
incoraggiandolo nella sua inclinazione per la pittura. Tra loro
nacque, un grande amore, e i due andarono a vivere insieme a
Roma. Ma la famiglia del ragazzo, "ultracattolica", decise di
opporsi a quella relazione e lo fece nella maniera più
aggressiva: Giovanni fu internato in manicomio, e Braibanti fu
messo alla sbarra. Era l'estate del 1968.
Il processo divise l'Italia. Mentre in tutto il mondo infuriava
la Contestazione con la richiesta di nuovi e ampi diritti,
Braibanti ebbe al suo fianco pochi ma qualificati sostenitori,
tra cui Marco Pannella, mentre Pier Paolo Pasolini, Elsa
Morante, Alberto Moravia, Umberto Eco seguirono e commentarono
aspramente il processo e quella parte di Paese che resisteva
strenuamente ad ogni tentativo di modernizzazione della società.
Nel documentario ripercorrono la vita di questo lucido e
coraggioso intellettuale il nipote Ferruccio Braibanti, insieme
a Piergiorgio Bellocchio, Lou Castel, Giuseppe Loteta, Dacia
Maraini, Maria Monti, Elio Pecora, Stefano Raffo, Alessandra
Vanzi. Le foto d'archivio messe a disposizione dalla famiglia
Braibanti, i video d'arte girati dallo stesso artista e del
tutto inediti, i film sperimentali di Alberto Grifi, e le scene
tratte dal testo teatrale di Massimiliano Palmese - interpretato
da Fabio Bussotti e Mauro Conte - tutto contribuisce a
restituirci una fotografia vivida e inquietante del nostro
passato recente, passato che continua ad allungare
minacciosamente le sue ombre sul presente.
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