"Se il mio Paese fosse stato
assalito come l'Ucraina cosa avrei fatto? Forse mi sarei
allontanato, avrei lasciato il lavoro per un certo periodo come
ha fatto il primo ballerino del Bolshoi, Jacopo Tissi. Ma tanti
non lo hanno fatto e non lo possono fare, per molte ragioni, mai
mi permetterei di giudicarli. È una situazione delicatissima che
chiede a tutti noi comprensione e umiltà. Il nostro paese si è
schierato subito a fianco dell'Ucraina, come tantissimi altri, è
stato giusto, ora speriamo che si arrivi presto alla fine di
questa odiosa guerra". Così Roberto Bolle oggi al Salone del
Libro per incontrare il pubblico in uno strapieno Auditorium.
Il celebre ballerino ha confermato di sperare di poter
andare presto ad esibirsi a Kiev. "Significherebbe che la
situazione è migliorata e che si può riprendere a fare
spettacolo e cultura in quel paese dove di colpo si è spenta la
luce. La cultura è un grande ponte tra i popoli e i pensieri
come dimostra questo Salone pieno all'inverosimile".
Bolle ha poi raccontato di aver cercato di fare in tutta la
sua vita professionale non solo e tanto il ballerino, ma il
divulgatore della danza. "Ecco perché trovo tanto entusiasmo nel
portare la danza in prima serata in TV, come avviene da 5 anni a
Capodanno su Rai1 - ha aggiunto - ed ecco perché credo farò poi
l'insegnante. Per ora cerco però ancora di dare il massimo sul
palco, dall'alto dei miei tanti 47 anni. Ma non troppi! Continuo
ad allenarmi anche 7 ore al giorno prima di uno spettacolo, il
corpo sotto allenamento continuo reagisce molto anche alla mia
età!".
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