"Madunnuzza, Madunnuzza" è il
sottotitolo dell'inedito "Stabat Mater" - per controtenore,
coro, theremin e orchestra - commissionato dal teatro massimo
'Vincenzo Bellini' di Catania e firmato dal compositore e
violoncellista Giovanni Sollima insieme a Filippo Arriva, autore
del testo originale in siciliano.
La prima assoluta è fissata per l'11 gennaio 2022, con replica
l'indomani, nell'ambito della stagione concertistica. Sollima
sarà impegnato anche sul podio e il controtenore Raffaele Pe
come voce solista, al theremin Lina Gervasi, maestro del coro è
Luigi Petrozziello "Un impegno qualificante per l'ente lirico
etneo - affermano il commissario straordinario Daniela Lo Cascio
e il sovrintendente Giovanni Cultrera - che promuove la
commissione di nuove opere a prestigiosi autori siciliani,
affidandone l'esecuzione alle proprie formazioni orchestrali e
corali". "Questo 'Stabat Mater' - spiega Sollima - nasce da una
proposta di Filippo Arriva, al quale si devono i bellissimi
versi. Per la verità ne aveva parlato a Riccardo Muti, che gli
indicò me come compositore. È un lavoro in otto movimenti. I
versi, pur ispirandosi alla 'Lauda' di Jacopone da Todi, sono
molto intensi. La scrittura - aggiunge - è visionaria, febbrile,
ed è interamente in siciliano anche arcaico. Io ho cercato
diverse forme di vocalità che vanno dalla voce incredibile di
Raffaele Pe al theremin, fino ad arrivare a un certo utilizzo
delle percussioni. Mi muovo tra il rituale e i tanti risvolti, o
livelli, di un dolore, evitando ogni forma di folklore".
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