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Nicola Crocetti, in Italia il potere ignora i poeti

Nicola Crocetti, in Italia il potere ignora i poeti

L'editore: "Più sostegno ai veri autori. Sul web è baraonda"

ROMA, 23 novembre 2023, 18:24

Redazione ANSA

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(di Mauretta Capuano)

Tutti scrivono poesie ma nessuno le compra, oggi più che mai. "Provate a digitare su qualunque motore di ricerca online la parola poesia, o meglio poetry in inglese, e verranno fuori centinaia di milioni di pagine. Una cosa assolutamente iperbolica" dice all'ANSA Nicola Crocetti, mitico editore di libri di poesia e traduttore, che ha partecipato, coinvolto dallo scrittore greco Vassilis Vassilikòs, per diversi anni ambasciatore della Grecia all'Unesco, alla riunione per l'istituzione nel 1999 della Giornata Mondiale della Poesia che si celebra il 21 marzo.
    "Potrà sembrare una cosa notarile, però è un dato di fatto.
    In Italia si calcola siano tre milioni quelli che compongono versi, secondo recenti statistiche. E' un fenomeno di massa senza uguali, grazie anche a un'alfabetizzazione senza precedenti. A fronte di questo ci sono i dati di vendita: i libri di poesia non vendono o vendono un numero limitatissimo di copie, mediamente in Italia 1000 copie a titolo, a volte solo poche centinaia. C'è questa discrasia" spiega Crocetti, fondatore della rivista 'Poesia', nata nel 1988, che ha pubblicato 4 mila poeti da 38-40 lingue, caso unico al mondo, e autore a quattro mani con Jovanotti della fortunata antologia 'Poesie da spiaggia'.
    Come si spiega tutto questo? "Essendo milioni e milioni quelli che scrivono libri di poesie ognuno si reputa poeta e lo considera quasi una forma di status symbol. Ogni poeta si pasce dei suoi versi e non gli interessano gli altri, non si vendono anche per questo i libri, come discorso generale. Poi ci sono poeti che studiano, leggono, ma sono una infima minoranza. La stragrande maggioranza è fatta di persone che scrivono molto spesso a sproposito, senza aver mai letto nemmeno i fondamentali. Questo è lo squallido panorama attuale, non solo italiano. Conosco un po' la situazione degli altri Paesi, è più o meno uguale dappertutto" afferma Crocetti. Ma come sono considerati in Italia i poeti? "Non sono figure rilevanti a livello sociale. Negli Stati Uniti, in Germania, in Inghilterra, in Francia, in Russia, nella stessa Grecia, che è un piccolo paese, invece i poeti hanno una grande importanza a livello sociale, vengono invitati a insegnare all'Università, gli vengono date borse di studio, vengono aiutati economicamente. Io sono di origine greca e in Grecia quando muore un poeta, non un Nobel, un poeta di medio livello e popolarità, ai suoi funerali vanno il sindaco, il ministro, il Capo dello Stato. In Italia ha mai visto un'autorità al funerale di un poeta? Mai. Forse l'ultimo caso risale a quando morì Pasolini, ma era per motivi del tutto diversi dalla poesia. A fronte di questa situazione ci sono migliaia e migliaia di case editrici che continuano a pubblicare libri di poesia che non si vendono o si venderanno pochissimo. Questa è la situazione desolante, sconsolante".
    E' sempre stato così? "No. Nell'Ottocento e nel secolo scorso le persone che scrivevano versi erano un numero limitato e questo dava loro un rilievo. Oggi sono milioni, tutti scrivono poesie e quindi in questa baraonda tutto si confonde ed è difficile spiccare, anche quando si è molto bravi".
    Cosa pensa di instant poet e performer? "Sono fenomeni dovuti alla modernità. Prima per un poeta pubblicare i propri versi era difficile, doveva cercare un editore, aspettare anni. Oggi chiunque da un giorno all'altro può mettere sul web i propri versi e considerarsi un poeta. In questa situazione così confusa e generalizzata ci sono poi persone che riescono a spiccare per caso come la poetessa americana di origini indiane, Rupi Kaur che vende milioni di copie dei suoi libri che sono fatti di versi elementari, insignificanti, che non sono poesie".
    Cosa si augura per il futuro della poesia? "Da quando è stata istituita la Giornata Mondiale della Poesia in tutti i paesi del mondo si fanno incontri, festival. L'augurio è che in Italia, dove si sponsorizzano le manifestazioni più disparate, si finanzino un po' di più i poeti bravi. Che ci sia una maggior considerazione sociale dei poeti da parte delle istituzioni" sottolinea Crocetti, 82 anni, entrato nel 2020 nel gruppo Feltrinelli. "L'operazione dell'antologia a quattro mani con Jovanotti è stata molto denigrata, per invidia più che altro.
    Il libro ha avuto successo, ha venduto qualche decina di migliaia di copie. La poesia, di cui non importa nulla a nessuno dei politici o delle persone che sono al potere, ha bisogno di qualcuno che ne faccia parlare, di qualcuno che la promuova, di qualche testimonial" afferma.
   

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