(di Mauretta Capuano)
Prima francese a vincere il Premio
Nobel per la Letteratura, Annie Ernaux "è sempre stata dalla
parte delle donne". Lo dice all'ANSA Dacia Mariani dell'autrice
di libri culto come 'Gli anni', con cui si è aggiudicata il
Premio Strega Europeo 2016, di 'Memoria di ragazza' e de
'L'evento' che ha saputo fare del suo vissuto un messaggio
universale capace anche di mostrarci come oggi non siano
ancora stati veramente superati certi stereotipi e divisioni di
ruoli tra uomini e donne, come ancora la parità sia stata
raggiunta a parole, ma non nella realtà. "Non userei però la
parola femminista, ormai legata a una ideologia che non c'è più"
spiega la Maraini felice che a vincere il prestigioso
riconoscimento per la Letteratura 2022 dell'Accademia di Svezia
sia la scrittrice francese che ha da poco compiuto 82 anni. "Lo
ha meritato e mi fa molto piacere. Ha trattato dei temi di
grande attualità con coraggio, ma anche con originalità"
sottolinea l'autrice Premio Campiello con 'La lunga vita di
Marianna Ucria' e Premio Strega con 'Buio'. Con una scrittura
"piatta come la lama di un coltello' la Ernaux ha raccontato
l'aborto clandestino, la bulimia, le disuguaglianze tra uomini e
donne, la vergogna, il giudizio degli altri, l'amore che sfida
le convenzioni facendo un viaggio a ritroso tra memoria e
scrittura ai suoi anni di ragazza, di donna, di madre.
"La prospettiva di abortire non mi spaventava. Mi sembrava una
cosa, se non facile, perlomeno fattibile, che non richiedeva
nessun particolare coraggio. Una prova come altre" aveva
raccontato all'ANSA la scrittrice quando è uscito 'L'evento'
diventato un film di Audrey Diwan, che ha vinto il Leone d'Oro
alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, in cui ha raccontato la
storia di una studentessa francese di 23 anni che nel 1963
scopre di essere incinta e decide di abortire ma è costretta a
farlo clandestinamente perché l'aborto è ancora illegale in
Francia.
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