(di Valeria Pace)
A volte vittime delle guerre
possono essere anche i libri. Lo sa bene Marta Albertini,
pronipote di Lev Tolstoj, ovvero dell'autore del libro eponimo
forse più famoso sul tema, "Guerra e pace". Il memoir di
Albertini, "Una genealogia ritrovata. La moglie, la figlia e la
nipote di Tolstoj si raccontano", pubblicato in Francia, e
uscito in italiano per Vita Activa Nuova, avrebbe dovuto avere
un'edizione anche russa. Alla luce del conflitto in Ucraina,
però - ha spiegato l'autrice nella sua presentazione del libro a
Trieste - "è difficile che esca in Russia".
Il motivo, piuttosto prosaico, è che mancherebbero per gli
editori russi riferimenti bibliografici a materiale d'archivio
di donazione della stessa Albertini, e per questo occorrerebbe
andare a Mosca, ora pressoché impossibile.
"Molti miei parenti, 'Tolstoj' di cognome, sono scappati
dalla Russia dopo l'invasione. Certo, la famiglia è molto ampia,
e c'è una parte che condivide l'opinione politica attuale. Ci
riunivamo ogni due anni in Russia prima della guerra, ma in
quelle occasioni non se ne parlava mai", ha spiegato.
Una condanna intergenerazionale quella di un rapporto
complicato con la madrepatria. La bisnonna vive gli anni dei
fasti della Russia, ma conclude la sua vita dopo la rivoluzione,
cacciata dalla sua dimora, e costretta a vivere nella stanza di
un cocchiere assieme ad altri membri della famiglia ("Tolstoj
morì nel 1910 e non visse questi momenti "drammatici"). La vita
della nonna spazia tra Russia, Francia e Italia, costretta a
fuggire dalla madrepatria. Con lei l'autrice ha vissuto negli
anni della guerra; le ha trasmesso il fascino per la terra
d'origine, e il culto di Tolstoj, ma - come le rimprovera
Albertini - non le ha mai voluto insegnare la lingua madre. E
infine il rapporto complicato con la Russia segna anche la
madre, che ne conserva solo un flebile ricordo ma ne rimane
fortemente legata, tant'è che l'invito a una visita da parte del
governo sovietico ne segna la vita in maniera importante.
Donne, quelle della sua famiglia, tutte dalla personalità
fortissima, capaci di grandi contrasti ("molto 'russi' - e lo
posso dire solo io", come ha commentato col sorriso, Albertini)
e dagli interessi culturali poliedrici, chi scrittrice, chi
fotografa, chi artista, chi attrice. Interessi che emergono nel
libro, riccamente informato da ricerche nelle lettere e
corredato da fotografie conservate in archivi di famiglia.
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