(di Roberto Ritondale)
GIOVANNA MOZZILLO, "LA SIGNORINA E
L'AMORE" (MARLIN EDITORE, PP 352, EURO 16,90)
Napoli e il fascismo visti per la prima volta da un'altra
angolazione, e cioè dal punto di vista della borghesia e non del
popolo minuto. Un'operazione coraggiosa, quella della scrittrice
napoletana Giovanna Mozzillo, supportata come sempre da una
mirabile qualità di scrittura che spesso sfiora alte vette
poetiche. Il romanzo "La signorina e l'amore" torna nelle
librerie a distanza di vent'anni, pubblicato questa volta da
Marlin Editore, e ripropone il sentimento proibito di Rosella
Benevento per un giovane medico sposato, Leonardo Pavoncelli. Un
amore struggente, anche se "il vero peccato è far soffrire il
prossimo", non certo vivere un amore clandestino. Perché
"bisogna difendere l'amore", sempre. E "le emozioni sono tutto,
sono il sale della vita".
Sullo sfondo della storia d'amore e delle vicende familiari, che
coprono un lasso di tempo che va dal 1925 al 1942, c'è prima una
Napoli "intatta, assoluta, sublime", la bellezza di via Toledo e
la purezza di una gioventù che si affaccia la vita, e anche
l'anima fragile e vulnerabile di Filippo (il padre di Rosella),
uno dei tanti protagonisti che restano impressi nella memoria
del lettore.
Poi il romanzo diventa drammaticamente attuale perché
richiama i momenti più drammatici della guerra, "la città
frastornata dai bombardamenti", le sirene, i rifugi improvvisati
e malsicuri, la ricerca di cibo. Drammi che oggi vediamo in
televisione e sui social tutti i giorni. E aiuta a capire,
questo libro, anche la natura dei regimi, la forza della loro
propaganda. Vivide sono le pagine che ricostruiscono la visita a
Napoli, il 5 maggio del 1938, di Hitler e Mussolini, sostenuti
da un consenso crescente, da parte soprattutto della borghesia
italiana. A proposito del duce, scrive Mozzillo, "gli italiani,
quando prendono la parola in pubblico, sentono il dovere di
imitarlo, e fanno a gara a chi usa più retorica, più enfasi...".
E sono poche le voci che dissentono, come quella di Teresa, la
sorella della protagonista, che "sostiene che l'occupazione
dell'Etiopia è stata una prepotenza ingiustificabile, e che
Mussolini ha violato il diritto internazionale". Brani che ci
riportano a quanto accade in questi giorni nel cuore
dell'Europa.
Quando uscì la prima edizione, "La signorina e l'amore" ebbe
la benedizione di Raffaele La Capria: "Un romanzo in grado di
riscattare quella carenza di 'narrativa borghese' che
caratterizza la letteratura partenopea", scrisse l'autore
napoletano scomparso di recente. Il libro sarà presentato a Roma
venerdì 8 luglio, alle 18, alla Biblioteca Villa Leopardi e
mercoledì 13 luglio a Napoli, al 'The Spark Creative Hub' di
piazza Bovio.
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