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Brachetti, il varietà non muore mai, ora è Tik Tok

Brachetti, il varietà non muore mai, ora è Tik Tok

Podcast in 14 puntate su Belle Epoque in esclusiva per Audible.

ROMA, 02 luglio 2022, 13:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Mauretta Capuano) Un viaggio nella mitica Parigi della Bella Epoque e delle star francesi, da Mata Hari a Mistinguett e da Leopoldo Fregoli a Josephine Baker, e nell'età dell'oro del varietà. Un salto nel tempo, tra la fine dell'Ottocento e il 1930, che stupisce per la sua modernità nel modo di concepire lo spettacolo e la vita.
    Arturo Brachetti, il maestro dell'arte del trasformismo è lo showteller di un momento irripetibile di cui ci racconta aneddoti, storie e mirabilia che non si trovano sui libri, nel podcast "Et Voilà! La Belle Epoque", prodotto da Storielibere.fm in esclusiva per Audible. Un'avventura in 14 puntate di circa 50 minuti ciascuna, scritta da Brachetti con complici Jacques Pessis, autorevole giornalista di spettacolo francese e lo scrittore Alessandro Barbaglia, Premio Strega ragazzi e ragazze 2021. Con loro Federico Bernocchi, sound designer del podcast.
    "Mi piace raccontare una storia che non sta scritta sui libri.
    Durante il lockdown mi sono detto: perché non facciamo un podcast?.
    Pessis mi ha procurato informazioni su ognuno dei personaggi.
    Con Barbaglia ho scritto le puntate aggiungendo anche del mio perché molti personaggi o li ho conosciuti direttamente o possiedo o sono venuto a contatto con degli oggetti chiave nella loro vita" dice all'ANSA Brachetti. "Vengo dal varietà e dal music hall che sono come il circo, vecchi di duemila anni.
    Sembra sempre che muoiano e poi arriva le Cirque du Soleil.
    Sembra quasi un tabù usare questa parola, ma il varietà rimarrà sempre perché è legato all'intrattenimento, al sognare. Tik Tok è un varietà elettronico, fatto di tanti pezzettini. Il meccanismo si trasforma ma non muore. Certo oggi è difficile da trovare ad alto livello. Manca la parte creativa a causa dell'appiattimento che ci ha creato il potage tv degli ultimi 20 anni" sottolinea Brachetti.
    Un trucco che viene usato nel podcast è quello di "avere per ogni puntata un oggetto legato a una star. Una cosa che mi ha ispirato il poeta Joan Brossa che aveva incorniciato un pettine e lo aveva chiamato 'Oggetto poetico'. Era il pettine di sua nonna e quando lo vedeva sentiva un po' della sua anima. E' tutto un gioco di immaginazione e noi viviamo di quello" spiega Brachetti. Così, attingendo alla sua valigia di ricordi, ha immaginato nel podcast che un oggetto chiave racconti la storia di chi lo ha posseduto. "Qui a casa mia ho un vaso di cartapesta che apparteneva alla scenografia di Fregoli. E' diventato un po' grigio-marrone, lo aveva fatto suo padre e mi è stato regalato da eredi di Bologna" racconta il re dell'arte del trasformismo di cui abbiamo visto nel 2022 lo spettacolo 'Solo'.
    "Ho anche una collezione di cappelli presi alle Folies-Bergère.
    Ascoltando questi oggetti e trovando notizie abbiamo costruito queste storie ed è come vedere un film ad occhi chiusi" spiega.
    Ed ecco così la Bella Otero "star dell'epoca, che si faceva pagare con palazzi e gioielli dagli uomini con cui stava e si è ritirata a 46 anni. E Mistinguette con i suoi quattro passaporti sui quali cambiava ogni volta la data di nascita fino a morire 15 anni più giovane. Sono avanti queste donne qua" racconta Brachetti che ha debuttato a Salisburgo nell'opera lirica 'Il Barbiere di Siviglia', con un ruolo muto inventato per lui.
    Ma la storia più toccante del podcast, con ricordi personali, è quella che ci porta al Paradis Latin e alla morte del ballerino Frédéric Rey di cui il maestro del varietà francese Jean-Marie Rivière volle mettere in scena il funerale "con il cadavere vero nella bara e intorno illusionisti in frac nero e ballerine truccate come Moira Orfei. Io e un mio amico piangevamo e ridevamo in un angolo del teatro davanti a quella commovente follia. Spero di avere un funerale così" dice Brachetti.
   

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