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Malkovich serial killer ispirato a Re Lear

Malkovich serial killer ispirato a Re Lear

In Mindcage, thriller di Mauro Borrelli

ROMA, 07 giugno 2023, 19:32

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un serial killer ossessionato dall'arte del '500 e del '660, in attesa di essere giustiziato per le donne uccise, crimini nei quali 'preparava' e 'allestiva' i corpi delle vittime evocando figure angeliche. E' Arnaud Lefeuvre, conosciuto anche come 'L'artista', l'inquietante personaggio al quale dà vita John Malkovich nel thriller psicologico con una nota soprannaturale Mindcage - Mente criminale di Mauro Borrelli, con Martin Lawrence (qui in un inedito ruolo drammatico) e Melissa Roxburgh (Manifest) in arrivo dall'8 giugno con Notorious Pictures. Una nuova prova dietro la macchina da presa per il vicentino Borrelli , da oltre 30 anni ad Hollywood, dove si è costruito una carriera di primo piano da illustratore e concept artist per cineasti come Francis Ford Coppola, Bernardo Bertolucci, Terry Gilliam, Ang Lee, Quentin Tarantino, , M. Night Shyamalan, Rian Johnson, Tim Burton. Un percorso che da qualche anno ha preso più la strada della regia, prima con dei corti (fra i quali White shoe su Salvatore Ferragamo) e poi con lungometraggi come The Recall - L'Invasione con Wesley Snipes. "L'idea per Mindcage nasce dal mio amore per i thriller e in particolare per le detective stories - spiega all'ANSA -. Avendo un'estrazione pittorica (ha studiato all'Accademia delle Belle Arti di Venezia) ho provato a conciliare nella trama le mie due passioni. Così ho pensato a un serial killer ossessionato dall'arte del '500 e del 600. per la trama mi hanno ispirato anche gli indiani d'America che temevano la fotografia, perché temevano rubasse l'anima". A dare il via alla storia è una nuova ondata di omicidi compiuta da un emulatore del famigerato serial Killer chiamato L'artista. Il detective Jake Doyle (Lawrence), che aveva contribuito a catturarlo e gli imputa anche la morte del so precedente compagno di indagine, e la nuova arrivata Mary (Roxburgh) vengono inviati in prigione proprio per chiedere a Lefeuvre qualche elemento per catturare il nuovo assassino. Una mossa che scatena il caos, nelle indagini come nelle vite dei due poliziotti. Con John Malkovich, "dal primo incontro su Zoom e abbiamo subito discusso d'arte del quale lui è appassionato e dell'Italia, dove ha vissuto - racconta Borrelli - Gli ho detto che vedevo il suo personaggio come un re Lear, un personaggio aristocratico, shakespeariano, ma folle". Oltre a essere "uno dei più grandi attori viventi John è anche una straordinaria persona. Non fa mai sentire il peso della sua carriera, si comporta sempre con una grande umiltà". Meno immediata è stata la scelta di Martin Lawrence, che abbandona per una volta i toni della commedia: "All'inizio ero in trattativa con Laurence Fishburne, ma lui non poteva per problemi famigliari - spiega il regista -. Quando mi hanno proposto Martin all'inizio ero molto scettico, ma poi ho capito di dover andare oltre l'immagine iniziale del poliziotto coraggioso e senza paura. Così ho adattato il ruolo alle sue peculiarità, mettendo in evidenza le fragilità che a volte fa trasparire". Melissa Roxburgh "l'ha molto aiutato, è stata fantastica. Averla nel film è stato un colpo di fortuna. Quando ha saputo che a fare il serial killer c'era John Malkovich ha detto subito sì". Aver lavorato con tanti grandi registi come illustratore cosa le ha insegnato? "Che non devi porti un limite. Prima si immagina l'impossibile poi si cerca la soluzione per provare a realizzare quell'idea. Certo film come quelli di Tim Burton o dei supereroi hanno budget enormi, ma l'approccio per me è lo stesso. Quello che non puoi mostrare puoi comunque farlo arrivare al pubblico in altri modi". Borrelli ha ora in cantiere un progetto che gli piacerebbe girare a Cinecittà: "Sarebbe un sogno per me - sottolinea -. Il film si intitola The Toymaker e parla di un bambino che di notte, per un incantesimo creato dalla madre strega, torna ed essere un giocattolo... una sorta di Pinocchio al contrario. Per i protagonisti i miei interpreti ideali sarebbero Anthony Hopkins e Uma Thurman".

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