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Hugh Jackman, sono un padre fragile in The Son

Hugh Jackman, sono un padre fragile in The Son

Dal 9 febbraio con 01 il film di Florian Zeller

ROMA, 04 febbraio 2023, 19:58

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La vita dei figli non corre alla stessa velocità di quella dei genitori, il loro mondo, come il loro tempo, è diverso, spesso inconoscibile, specie quando c'è di mezzo il disagio mentale. Si potrebbe sintetizzare così THE SON di Florian Zeller, già in concorso alla 79/ma edizione della Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia e ora in sala dal 9 febbraio con 01 . Questa la storia tratta da LES FILS, testo teatrale dello stesso Zeller. Due anni dopo il doloroso divorzio dei genitori, il diciassettenne Nicholas (Zen McGrath) non può più vivere con sua madre Kate (Laura Dern). È in piena crisi esistenziale ed è felice solo quando si rifugia nei ricordi da bambino. Il ragazzo decide così di trasferirsi dal padre Peter (Hugh Jackman), che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna Beth (Vanessa Kirby). Peter prova a occuparsi di Nicholas forse per la prima volta, ma la distanza tra loro è difficile da colmare. "Sì in questo film come nella vita sono un padre fragile. La vulnerabilità appartiene a uomini e donne. Solo che ai ragazzi si chiede a un certo punto di diventare uomini mentre per le donne non c'è nessun passaggio.    
Zeller, tra l'altro, ci ha chiesto proprio questo: mostrare la nostra vulnerabilità. Comunque - ha detto l'attore australiano a Venezia - questo film mi ha cambiato professionalmente, ma anche come papà rispetto ai mie figli di 17 e 22 anni". E ancora Jackman: "C'è una battuta in THE SON molto importante: 'non sempre l'amore è sufficiente'. Tutte le persone che fanno parte di questo film amano tantissimo, ma nonostante questo si avverte come abbiano bisogno comunque di amici, di un villaggio e si capisce quanto siano isolate specie quando c'è di mezzo la malattia mentale. Il fatto è che siamo tutti nelle stessa barca". Dove è andato a finire il Hugh Jackman muscolare? "Wolverine è un archetipo tradizionale della mascolinità ma di questo personaggio mi interessava di più il suo modo di pensare.     Certo sono fortunato perché interpretando Peter ho potuto finalmente essere piu vicino a me stesso ed è stato Florian Zeller che me lo ha lasciato fare. E di questo gli sono incredibilmente grato". Florian Zeller, autore di quel THE FATHER, vincitore del Premio Oscar alla migliore sceneggiatura non originale nel 2020 (e al protagonista Anthony Hopkins migliore attore): "Attenzione, Nicholas nel film parla molto spesso del divorzio, ma non volevo attribuire a questa causa il suo disagio mentale. Spesso non c'è un vero motivo per cui le persone devono affrontare un dolore perché non si sa davvero da dove viene il loro malessere esistenziale".
La scelta dei protagonisti? "Laura Dern è per me un mito che ho contattato su Zoom. Oltre ad essere una grande attrice è anche la musa di David Lynch. Per quanto riguarda Hugh Jackman, era perfetto per creare empatia. Si trattava infatti non di raccontare la storia di un cattivo genitore, ma di un padre che cerca di essere un buon padre e lui si è dato a pieno in questo ruolo". Una curiosità di THE SON, c'è uno straordinario Anthony Hopkins nel ruolo del nonno, ovvero il saggio padre di Jackman.   

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