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L'ungherese Wild Roots vince il Riviera Film Festival

L'ungherese Wild Roots vince il Riviera Film Festival

Miglior regista la russa Lanskih, tra documentari vince "Amuka"

ROMA, 15 maggio 2022, 19:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È l'ungherese "Wild Roots" della regista Hajni Kis il film trionfatore del Riviera International Film Festival 2022, vincitore sia del premio principale per il miglior lungometraggio conferito dalla giuria, sia dell'Audience Award attribuito dal pubblico, nonché del riconoscimento al miglior attore, l'ex wrestler Gusztáv Dietz, alla sua prima esperienza davanti alla macchina da presa. Il successo di "Wild Roots" segue quello di un altro film ungherese, "As far as I know" di Nandor Lorincz e Balint Nagy, impostosi lo scorso anno.
    Al festival, ospitato a Sestri Levante, bottino doppio per il russo "Unwanted", a cui vanno la menzione speciale e il riconoscimento alla miglior regista, Lena Lanskih che ha partecipato alla cerimonia in collegamento da Mosca, mentre migliori attrici ex aequo sono Mia Giraud e Antonija Belazelkoska, giovanissime protagoniste del macedone "Sisterhood". Infine, va al francese "The Braves", di Anaïs Volpé, lo Students Award attribuito dai ragazzi dell'Accademia09 che, con il loro entusiasmo, hanno letteralmente inondato la città contribuendo ad accrescere il successo del Riff 2022.
    Il miglior documentario è "Amuka", produzione belga ma realizzata dal filmaker italiano Antonio Spanò, mentre lo Sky Nature Award va al britannico "Ride the Wave" diretto da Martyn Robertson, e la menzione speciale è per "Dead Sea Guardians" degli israeliani Ido Glass e Yoav Kleinman.
    Durante la cerimonia di premiazione, ospitata nell'ex convento dell'Annunziata in riva alla Baia del Silenzio, sono stati conferiti anche i premi speciali agli ospiti del festival: la giornalista e attivista Rula Jebreal ha ritirato lo Human Star Award, all'ambientalista Andy Lipkis è andato il Planet Star Award, mentre l'attore premio Oscar Casey Affleck e la costume designer Joan Bergin sono stati insigniti dell'Icon Award e Alessandro Gassmann, già in occasione della proiezione all'Ariston del suo ultimo film "Il silenzio grande", aveva ricevuto il Career Award.
   

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