A poco meno di due settimane dal
loro inizio, i nuovi scavi archeologici a Coccanile, nel
ferrarese, hanno portato alla luce la sepoltura di un bambino di
età rinascimentale. L'indagine, che si propone di individuare
l'estensione totale dell'antica pieve rinvenuta nel 2019 nel
Canale Naviglio aveva fin dal primo giorno promesso importanti
sorprese, con il primo rinvenimento di un manufatto stradale
lavorato a mano e uno strato composto da elementi di recupero di
età romana. Ora la campagna, sostenuta dall'Amministrazione
comunale di Copparo e affidata all'archeologa Flavia Amato,
affiancata dai volontari del Gruppo Archeologico Ferrarese, ha
registrato il ritrovamento dello scheletro di un individuo di
una decina di anni: difficile dire se fosse un maschio o una
femmina.
Il corpo è stato sepolto orientato ad est, non ha elementi di
corredo e le connessioni strette delle ossa fanno pensare che
fosse avvolto in un sudario, adagiato a terra, senza cassa: la
manina destra sotto il bacino e quella sinistra sul femore. Non
si conosce la causa della morte. Dopo la 'pulizia' dello
scheletro sono iniziati i rilievi fotografici e antropometrici,
poi saranno prelevate per distretti le ossa, ad eccezione del
cranio, la cui delicatezza suggerisce una rimozione con la
sezione di terra: saranno studiate dall'Università di Ferrara,
che ha indagato anche le sepolture del 2019. Ci si attende di
trovare altre inumazioni negli strati successivi, più bassi:
sono evidenti già alcuni elementi in questo senso, anticipano
gli esperti. Le più antiche, nel corso del primo scavo, avevano
consentito di datare la pieve nell'alveo del canale Naviglio al
V-VII secolo, individuandola come una delle più antiche della
provincia di Ferrara.
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