Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sisma&Ricostruzione

  1. ANSA.it
  2. Sisma & Ricostruzione
  3. Marche
  4. 50 anni terremoto Ancona: Curcio, fare tesoro nostra storia

50 anni terremoto Ancona: Curcio, fare tesoro nostra storia

Sisma 1972 e frana 1982 furono esperienze cruciali

(ANSA) - ANCONA, 14 GIU - "Noi dobbiamo fare tesoro della nostra storia e della nostra capacità di rimodulare gli eventi storici" perché "dobbiamo mettere a confronto le nostre esperienze in un contesto che sappiamo essere in continua e costante evoluzione". Lo ha detto il capo dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Fabrizio Curcio, intervenuto in videocollegamento al Teatro delle Muse in occasione di "Codice Rosso", le celebrazioni dedicate ai 50 anni dallo sciame sismico che nel 1972 scosse per 11 mesi Ancona, prendendo avvio il 25 gennaio di quell'anno (con un terremoto del settimo grado della scala Mercalli) per registrare la scossa più intensa (decimo grado della scala Mercalli) il 14 giugno del 1972. Curcio, nel suo intervento, ha ricordato le tappe che nel tempo portarono allo sviluppo del sistema di Protezione civile nazionale, "un percorso per step che ricolleghiamo a determinati eventi" fra i quali ha citato "il 1966 per la parte del volontariato. il '76 per la parte del Friuli, l'80 l'Irpinia, e poi il '94 le prime alluvioni e la prima applicazione della legge 225 del '92 e ancora - ha aggiunto - Umbria e Marche nel 1997 con la prima applicazione del sisma di quella legge". E tra gli altri ha citato "l'alluvione della Valtellina dell' '87, il primo vero banco di prova nel rapporto tra la scienza, intesa come parte collegata alle frane, alla meteorologia, alla parte idrometeorologica e al sistema di Protezione civile e poi gli eventi marchigiani con "il sisma del '72 e la frana del 1982" che sono "a livello nazionale dei buchi che non dobbiamo assolutamente permettere che rimangano tali". "Da sempre il sistema del Dipartimento sposa l'attenzione che si mette sul sisma del '72 e sulla frana dell'82 perché sono stati elementi cruciali" del sistema di Protezione civile e "non a caso nelle giornate che seguiranno si parlerà del rischio idrogeologico e sismico". «Il codice di Protezione civile - ha aggiunto - certamente deve essere aggiornato rispetto all'evoluzione dei tempi, perché bisogna interpretare le esigenze della nostra popolazione e anticiparle nelle emergenze, nella prevenzione, in primo luogo, nella previsione delle emergenze e poi nella facilità di riportare le nostre comunità alla vita più normale possibile e questo lo dobbiamo apprendere dalle nostre esperienze". Secondo Curcio per avere un sistema di Protezione civile "all'avanguardia" occorre partire dalle "esperienze storiche del passato, senza dimenticare il dramma e la positività di alcune attività come quella che Ancona ha saputo esprimere" nel sisma del '72 e nella frana dell'82. Tra le sfide del sistema ha citato "il rapporto tra il pubblico e il privato, il tema della comunicazione al cittadino, dell'aggiornamento tecnologico delle nostre strutture". Infine ha espresso apprezzamento per "la capacità" del territorio marchigiano di "interpretare il sistema di Protezione civile" ed ha ringraziato "la persona alla quale il dipartimento e il sistema nazionale e regionale deve essere grato: Roberto Oreficini, perché tanto ha dato al sistema". "Lavorare con metodo è un valore aggiunto che consentirà di trasformare le criticità in opportunità" ha concluso. Durante l'evento sono state portate varie testimonianze, che hanno ricostruito il quadro degli interventi istituzionali dell'epoca, con particlare attenzione alla figura del sindaco 'del terremoto' Alfredo Trifogli'. Proiettati due video: uno rivocativo curato dal giornalista Claudio Sargenti e uno storico servizio giornalistico Rai di Ermete Grifoni. (ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



Modifica consenso Cookie