(ANSA) - PALERMO, 04 AGO - La Sicilia divisa in quattro fasce
di rischio in base al numero di contagi associato alla
percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale.
E' questo il punto centrale del parere elaborato dal Comitato
tecnico scientifico per l'emergenza Covid in Sicilia, per
proporre un modello operativo territoriale finalizzato a
interventi di contenimento della pandemia da Sars-CoV-2. Lo dice
la Regione siciliana.
L'adesione alla campagna vaccinazione diventa un parametro
ulteriore per la valutazione dello scenario epidemico a livello
locale e, dunque, per stabilire restrizioni più o meno forti.
Secondo il Cts, sono da collocare in zona ad "alto rischio" i
comuni e le province in cui è elevato l'indice di contagio
(maggiore di 250 casi su centomila abitanti), ma la copertura
vaccinale è inferiore al 70 per cento di tutta la popolazione o
inferiore all'80 per cento della popolazione over 60.
Il documento analizza la situazione attuale in Sicilia. La
progressiva estensione della campagna vaccinale ha determinato
una riduzione dell'ospedalizzazione, sebbene in uno scenario di
diffusione crescente dei contagi. Inoltre, la Sicilia
attualmente è tra le regioni con casistica giornaliera e tassi
di incidenza settimanale più alti (ad oggi supera i 95 casi su
centomila abitanti) sebbene permanga nella fascia più a basso
rischio con rifermento all'occupazione dei posti letto.
La curva epidemica è sostenuta attualmente dalle fasce d'età
giovanili.
Il Cts, nel documento rimarca che "è necessario accelerare i
tempi per raggiungere un'elevata copertura vaccinale e il
completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori
recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus,
sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità e
anche a causa della presenza di focolai causati dalla variante
virale "delta" in Italia e delle attuali coperture vaccinali".
Nel dettaglio, il modello proposto, oltre alla zona ad "alto
rischio", prevede: il "medio rischio" (maggiore di 150, ma
inferiore a 250 contagi ogni centomila abitanti, con una
copertura vaccinale inferiore al 70 per cento di tutta la
popolazione o inferiore all'80 per cento degli over 60); il
"basso rischio" (tra 150 e 250 contagi ogni centomila abitanti
con una copertura vaccinale maggiore del 70 per cento di tutta
la popolazione o maggiore dell'80 per cento degli over 60,
ovvero da 50 a 150 contagi per centomila abitanti con una
copertura vaccinale superiore al 60 per cento della popolazione
o al 70 per cento per gli over 60); il "bassissimo rischio"
(inferiore ai 50 contagi per centomila abitanti e una copertura
vaccinale maggiore del 70 per cento). (ANSA).