(ANSA) - PALERMO, 16 GIU - Garantire la prevenzione e le cure
sanitarie a chi non può permetterselo, dal check up di base e lo
screening delle patologie chirurgiche, agli esami ginecologoci e
cardiologici. È quanto prevede il protocollo d'intesa tra il
gruppo Karol Strutture Sanitarie, presieduto da Marco Zummo, e
la San Lazzaro Onlus rappresentata da Giuseppe Canzone con il
patrocinio dell'Asp di Palermo, che è stato firmato stamattina,
nel salone del palazzo arcivescovile di Monreale, per assicurare
l'assistenza sanitaria gratuita a soggetti indigenti e che hanno
difficoltà ad accedere alle cure. All'incontro hanno partecipato
l'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, Gran
Priore dell'Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme, il presidente
della Karol, Marco Zummo, il presidente della San Lazzaro Onlus,
Giuseppe Canzone e Daniela Faraoni, che dirige l'Asp di Palermo,
che ha dato il patrocinio all'iniziativa. Presente anche Pino
Zingale, Gran Balì di Sicilia dell'Ordine Militare ed
Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme ed il direttore della
Caritas diocesana di Monreale don Ferdinando Toia. Il protocollo
prevede delle visite gratuite che saranno garantite a partire
dal prossimo settembre e proseguiranno anche per tutto il mese
di ottobre in via sperimentale e saranno gestite dagli operatori
sanitari della Karol, che metterà a disposizione anche le
strutture.
"Abbiamo voluto sposare sin da subito questa iniziativa - ha
detto Marco Zummo- e infatti abbiamo destinato parte delle
nostre risorse a queste attività. Si inizierà con una fase
sperimentale a settembre e ottobre ma contiamo in futuro di
istituzionalizzare queste attività, prevedendo visite almeno
una volta al mese per quanti non possono accedere alle cure
assistenziali".
"Era necessario trovare una struttura che condividesse i
nostri ideali - ha detto Pino Zingale- e tra i pregi di questa
iniziativa c'è quello di non utilizzare un solo euro pubblico,
ma si fonda sul volontariato e sulla struttura privatistica. Nel
nostro piccolo cercheremo di sostenere chi ha difficoltà a
curarsi e purtroppo sono tanti quelli che non hanno la
possibilità di accedere ai servizi sanitari pubblici, e non sono
solo immigrati ma anche residenti perché non sanno come fare e
incontrano difficoltà di varia natura. Per questo ci
collegheremo con le varie caritas del territorio".
"Ringrazio tutti quelli che hanno creduto in questo progetto-
spiega monsignor Michele Pennis i- che ci permette come
Arcidiocesi di essere sempre più impegnata nella pastorale della
Salute, cercando così di essere vicini alle strutture pubbliche
ma anche alle persone in difficoltà. L'Ordine di San Lazzaro nel
corso dei secoli si è sviluppato come Ordine ecumenico impegnato
nell'assistenza sanitaria. L'iniziativa è utile a colmare quel
vuoto di quei soggetti che per carenza non solo materiale ma
anche culturale, non sanno a chi rivolgersi per le necessarie
cure".
"Come Asp - ha aggiunto Daniela Faraoni- abbiamo voluto
contribuire a questa iniziativa in virtù della realizzazione del
principio di accesso all'equità delle cure. Abbiamo il dovere di
individuare le fasce deboli della nostra popolazione e le
aziende sanitarie svolgono una funzione di sicurezza sociale e
sono lo strumento indispensabile perché sono importanti anche
per promuovere la prevenzione attraverso la partecipazione
attiva del cittadino". (ANSA).