Valeria Lembo morì per una dose
killer di chemioterapia all'ospedale Policlinico di Palermo. Un
errore fatale che portò a somministrale dieci volte la dose
necessaria, fu accertato nel corso del processo penale. I
sanitari coinvolti nella vicenda sono stati oggi condannati dai
giudici della Corte dei conti d'appello presieduta da Giuseppe
Aloisio.
Il primario Sergio Palmeri dovrà risarcire l'azienda sanitaria
con 875 mila euro, l'oncologa Laura Di Noto e l'allora
specializzando Alberto Bongiovanni dovranno pagare la somma
ciascuno di 318 mila euro. Le infermiere Elena Demma e Clotilde
Guarnaccia sono state assolte. Era il 2011 quando a Valeria,
mamma 34 enne di un bimbo di sette mesi, si sottopose a quel
trattamento risultato fatale. Secondo le indagini le fu
somministrato un farmaco chemioterapico in dose eccessiva, 10
volte quanto previsto dai protocolli. La Procura regionale della
Corte dei conti di Palermo ha contestato, ai medici il danno
erariale. L'ospedale Policlinico è stato condannato a risarcire
i familiari con quasi due milioni di euro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA