Due storie che riemergono da un
passato remoto e che affondano le loro radici nella mitologia e
nella tragedia greca, ma che parlano allo spettatore
contemporaneo con evidenti richiami alla tragicità delle vicende
attuali. Sono la guerra e i suoi effetti i temi che accomunano
"Troiane" e "Un altro Prometeo", i due spettacoli scritti e
diretti da Salvatore Cannova che andranno in scena dal 14 e dal
15 luglio nel Parco botanico e geologico Gole Alcantara per il
cartellone di "Alcantara in scena".
Ispirato alla tragedia di Euripide, "Troiane" ripercorre le
vicende delle donne di Troia a seguito della vittoria dei greci,
guardando alla guerra dal punto di vista dei vinti ed
enfatizzando, quindi, la forza d'animo di chi accetta un destino
già scritto. Dopo aver debuttato nel 2019 al Teatro Antico di
Segesta, lo spettacolo torna in scena con un nuovo cast e con
una nuova forma riadattata dal regista palermitano nella
Spiaggetta delle Gole, dove verrà replicato fino al 4 settembre.
In scena all'Anfiteatro delle Muse dal 15 luglio al 3
settembre, invece, "Un altro Prometeo" unisce invece due nuclei
narrativi, quello del mito del più ribelle dei titani e della
vita scissa tra illusione e realtà del principe Sigismondo, il
protagonista del capolavoro di Pedro Calderón de La Barca, "La
vita è sogno". Dal connubio che ne scaturisce Salvatore Cannova
ha tratto una storia nuova, che interroga ancora gli spettatori
su ciò che accade dopo la fine di una guerra, ma questa volta
riflettendo sul ruolo dei vincitori.
"Scomodare il mito e la tragedia - afferma il 29enne regista
palermitano - oggi è sinonimo di una natura, quella dell'essere
umano, che non accenna a cambiare. Troiane e Un altro Prometeo
sono due storie molto diverse, ma che dialogano tra loro. Sono
legate dalla tragicità dell'evento bellico e vogliono far
riflettere, in modo leggero e ironico, sulla consapevolezza di
una contemporaneità che si sente impotente, ma in dovere di
agire".
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