Un graduale aumento dell'attività
esplosiva al cratere di Sud-Est dell'Etna, che produce una
cospicua emissione di cenere in direzione sud, che raggiunge la
quota di circa 5.000 metri sul livello del mare, è stata
osservata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia,
Osservatorio etneo, di Catania. Per questa nuova fase eruttiva
l'Ingv ha emesso un avviso per l'aviazione (Vona) di colore
rosso, il massimo livello di allerta che, al momento, non sembra
impattare sull'operatività dell'aeroporto internazionale
Vincenzo Bellini.
Prosegue, intanto, con intensità variabile, l'emissione lavica
alle bocche effusive formatesi il 12 e 20 maggio scorsi. I
fronti lavici più avanzati si attestano ad una quota compresa
fra 2.800 e 2.700 metri nella desertica Valle del Leone.
Dal punto di vista sismico l'ampiezza media del tremore
vulcanico, pur mostrando nei giorni scorsi ampie oscillazioni
nel suo trend, si mantiene stabilmente nell'intervallo dei
valori alti. La sorgente del tremore vulcanico risulta ubicata
al di sotto del cratere di Sud-Est, ad una profondità di circa
3.000 metri. L'attività infrasonica risulta abbastanza sostenuta
e localizzata in prevalenza al cratere di Sud-Est. I dati delle
reti Gnss e clinometrica per il monitoraggio delle deformazioni
del suolo non mostrano variazioni significative
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