Tre anfore integre, di cui due più
piccole di tipologia MSG 2 del III secolo a.C. ed una di
maggiori dimensioni di tipologia greco-italica del II secolo
a.C. oltre ad alcuni frammenti di un'anfora di provenienza
tunisina, sono stati recuperati ieri nel mare antistante l'isola
di Filicudi, nelle Eolie.
Le anfore sono state rintracciate durante le operazioni di
controllo effettuate dalla Soprintendenza del Mare, alla
presenza della Soprintendente Valeria Li Vigni, di Pietro
Selvaggio del Nucleo subacqueo e dell'ispettore onorario,
Salvino Antioco. Il recupero è stato possibile grazie alla
collaborazione offerta dall'armatore del catamarano Kaskazi Four
e dall'associazione "Attiva Stromboli". Le anfore sono state
consegnate al Museo di Filicudi. "Siamo stati tempestivi - dice
la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni - in un'operazione
di monitoraggio e recupero che ha salvaguardato alla pubblica
fruizione i beni, che da oggi saranno visibili al museo Bernabò
Brea, nella sezione distaccata di Filicudi. Un'operazione che ci
riempie di gioia e ci motiva giornalmente nell'attività di
vigilanza, recupero e tutela dei beni custoditi in fondo al
mare".
"Il mare delle Eolie - sottolinea l'assessore dei Beni culturali
e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà - si rivela ricco di
reperti che testimoniano la vitalità dei traffici commerciali
che hanno animato il mare della Sicilia nel passato. Ancora una
volta la collaborazione tra le associazioni e la Soprintendenza
del Mare si è rivelata preziosa consentendoci di recuperare e
proteggere un prezioso patrimonio che rimane nella sua sede di
ritrovamento nel senso di una continuità di lettura".
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