"La gestione diretta dell'acqua è
un principio cui i comuni che ne hanno i requisiti non possono
rinunciare .
La bozza di d.l. . proposta dal ministro per la transizione
ecologica va assolutamente rivista". Lo dice in una nota il
Comitato di sindaci che si è costituito in difesa del servizio
idrico integrato. Domani una delegazione di amministratori,
compreso il coordinatore di Anci Giovani Sicilia e Sindaco di
Contessa Entellina Leonardo Spera, incontreranno la presidente
della commissione Ambiente alla Camera per ribadire la
virtuosità delle gestioni dirette e salvaguardare l'art. 147 del
testo unico ambientale.
"Bisogna evidenziare - spiegano i sindaci - che le gestioni
comunali del servizio idrico sono previste dalla norma come
eccezioni rispetto alla gestione unica d'ambito. In questo
contesto, le gestioni comunali salvaguardate nelle Ati, come nel
caso di Palermo, e di un piano d'ambito aggiornato non
perderebbero nemmeno i contributi comunitari e nazionali per gli
investimenti e l'ammodernamento delle reti.
Bisogna piuttosto puntare a migliorare l'art. 147 e
semplificare tali gestioni dirette e chiedere ad Arera una
regolazione semplificata".
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