Guerra e pandemia, ma i
risparmiatori sardi non hanno paura del futuro: il 27 per cento
è molto prudente e magari evita spese inutili. Ma il 22 per
cento sta già pensando al domani per iniziare a pianificare il
proprio futuro economico e realizzare sogni nel cassetto
repressi negli ultimi anni. È l'analisi dell'Osservatorio Reale
Mutua sul welfare.
I timori certo non mancano. La tassazione (44%) è il primo
fattore di preoccupazione per le proprie tasche. Seguono
l'inflazione e i rincari dei beni (35%), gli stipendi spesso non
adeguati (38%), possibili imprevisti (27%), l'incertezza del
quadro geopolitico (21%) e, da ultimo, la pandemia (8%).
Gli investimenti? Anzitutto, in soluzioni assicurative e
previdenziali (20%). Sale nelle propensioni il mattone (15%) e
c'è anche chi guarda a specifici strumenti del mercato
finanziario (2%).Un sardo su tre, il 37%, vorrebbe gestire
sempre più i risparmi tramite app e tecnologie. Per i
risparmiatori contano soprattutto la sicurezza e le garanzie sul
capitale investito (29%). Segue la flessibilità (15%), che
permetta di adattare l'investimento a seconda delle esigenze.
A chi o che cosa danno fiducia i sardi quando si tratta di
scegliere come amministrare e investire i propri soldi? La
differenza, dice il report, la fanno le persone (21%): il
rapporto anche umano che si instaura con un professionista viene
prima dei prodotti (17%) e della notorietà del brand a cui ci si
affida (17%).
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