I meccanismi che regolano la motilità
intestinale (l'azione dei muscoli intestinali che spingono cibo
e feci lungo il tratto gastrointestinale) sono scritti nel
nostro Dna. Esistono dei geni, specificamente individuati, che
influenzano le nostre abitudini intestinali, ovvero con quale
frequenza andiamo in bagno. La scoperta è di un team
internazionale, coordinato dal professor Mauro D'Amato, (oggi
ordinario di Genetica Medica alla Lum dopo incarichi a Bilbao,
Melbourne e Stoccolma) e vede come primo autore della
pubblicazione il ricercatore Ferdinando Bonfiglio ora
all'Università Federico II di Napoli dopo esperienze in Svezia,
Spagna e Svizzera. Lo studio è stato pubblicato anche sulla
prestigiosa rivista scientifica americana "Cell Genomics".
I ricercatori hanno preso in esame 167.875 soggetti e hanno
associato il loro corredo genetico con la frequenza dei
movimenti intestinali. Tra le persone con una frequenza dei
movimenti intestinali alta o bassa sono stati rilevati
cambiamenti specifici del Dna più comuni che nel resto della
popolazione e riguardanti diversi geni poi studiati nel
dettaglio. La scoperta è di fondamentale importanza - è detto in
una nota della Lum - non solo perché la frequenza dei movimenti
intestinali riflette il corretto funzionamento del tratto
gastrointestinale nella digestione e nell'assorbimento dei
nutrienti, ma soprattutto perché tali risultati forniscono
indizi per il trattamento della sindrome dell'intestino
irritabile, un disturbo che colpisce fino al 10% della
popolazione in tutto il mondo.
Dallo studio, infatti, emerge che nel nostro Dna sono scritti
oltre ai meccanismi che regolano la motilità intestinale, i
motivi per cui questa è alterata in alcuni pazienti con la
sindrome dell'intestino irritabile.
"Grazie a questi risultati e con appositi studi di follow-up -
spiega il prof. D'Amato - potremmo avere una batteria di nuovi
bersagli farmacologici da sfruttare per il trattamento della
stitichezza, della diarrea e delle comuni sindromi da
dismotilità intestinale, come la sindrome dell'intestino
irritabile".
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