(ANSA) - BARI, 20 MAR - "Sono rimasto traumatizzato, è stata
una cosa molto brutta. Appena l'ho acceso ho visto solamente una
cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra.
Io ho detto solamente una frase: 'sono morto'". A parlare ai
microfoni de 'La Vita in Diretta' è il minorenne che ieri a
Taranto ha appiccato il fuoco a un falò abusivo che ha provocato
una esplosione nella quale sono rimaste ferite sette persone.
"Sono stato solamente fortunato, queste sono le cose che
riesco a dire seriamente", aggiunge il giovane che ricorda: "Ho
visto fuoco da tutte le parti, bambini che gridavano, ragazzi
che gridavano. E poi è venuto un ragazzo incontro a me, mi ha
preso e poi non ho capito più niente".
Il falò, realizzato per la festa di San Giuseppe nel rione
Tamburi, era programmato da "mesi: sono stati giorni lavorativi"
ha sottolineato. Quanto a una eventuale autorizzazione per il
falò, il ragazzo risponde: "No, da nessuna parte. Era una cosa
nostra, è sempre una tradizione, la dovevamo rispettare, poi
soprattutto per le persone che ci venivano a guardare.
Soprattutto ieri stava il macello di persone". "Abbiamo una
denuncia - conclude - è stato schedato papà, sicuramente
pagheremo i danni di tutte le palazzine e delle macchine che
sono state qua e si sono rotte. Non lo rifarei mai". (ANSA).
Esplosione falò a Taranto: 'è stato brutto, ho detto sono morto'
Parla il minorenne che ha appiccato il fuoco
