(ANSA) - BARI, 22 MAG - In Puglia il "Long Covid" colpisce
dopo la guarigione tra il 5 e il 10% dei pazienti ma "i servizi
dedicati per prestare assistenza però sono insufficienti". A
fotografare lo stato di affanno della rete ospedaliera della
Puglia nell'era post-emergenza è la Survey lanciata da Fadoi, la
Federazione dei medici internisti ospedalieri durante il suo
congresso in corso a Roma. "Anche se la fine dello stato di
emergenza non ha cancellato il virus - si legge nel report - ha
ridotto la paura nei suoi confronti e gli assistiti sono tornati
a bussare alle porte degli ospedali, mettendo a nudo i problemi
di sempre: carenza di personale e difficoltà organizzative. Il
tutto con le problematiche poste dalla necessità di conciliare i
percorsi dei pazienti Covid con quelli non Covid, che comunque
distraggono personale e letti, mettendo in difficoltà le
strutture". In media, è calcolato, quasi un paziente su dieci è
afflitto dal Long Covid. "I sintomi più diffusi restano quello
della stanchezza cronica e dalla cosiddetta 'nebbia cerebrale'.
L'età media dei casi è tra i 30 e i 60 anni", si legge ancora.
"Diverse Unità operative di Medicina Interna sono state
coinvolte nell'assistenza ai pazienti Covid ed alcune non sono
state ancora restituite all'attività ordinaria. Esiste un
problema di smaltimento delle liste di attesa sia per i ricoveri
che per le attività ambulatoriali", spiega Franco Mastroianni,
presidente regionale Fadoi e direttore di Medicina dell'ospedale
Miulli di Acquaviva delle Fonti. "I percorsi per la gestione dei
pazienti Covid - prosegue - all'interno degli ospedali non sono
ancora stati aggiornati. Bisogna far convivere i soggetti
positivi con i soggetti negativi al fine di garantire assistenza
appropriata ad entrambi. L'istituzione di stanze di isolamento,
operative solo in alcuni ospedali, potrebbe essere una soluzione
ma devono essere incrementate". (ANSA).
Covid:Fadoi, da 5 a 10% pazienti Puglia soffre di Long Covid
I sintomi più diffusi: stanchezza cronica e 'nebbia cerebrale'.
