(ANSA) - ROMA, 07 OTT - "L'ipotesi del passaggio alla
dipendenza dei convenzionati significherebbe la morte per
l'Enpam, con un costo stimato per la Fondazione pari a 84
miliardi di euro. Noi siamo costituzionalmente depositari di un
compito che ci viene assegnato dallo Stato, per garantire le
provvidenze previste dall'articolo 38 della Costituzione. Questo
non va dimenticato". Questo il messaggio lanciato dal presidente
dell'Enpam, Ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri,
Alberto Oliveti, nel corso del 78° congresso nazionale della
Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale,
a Villasimius (Cagliari), in merito alla possibile riforma
dell'assistenza territoriale alla luce del Pnrr (Piano nazionale
di ripresa e resilienza). "Il 'new normal', la nuova normalità
che dovremmo raggiungere nel dopo Covid, ci consegna forte e
intensa l'impressione che non si possa contare più su rendite di
posizione. La stabilità sociale appare fondamentale per ottenere
da un lato la ripresa, ma anche un cambio del modello di
sviluppo. Ma a noi non sembra che si stia andando in tal senso
nella medicina pubblica territoriale con il medico di medicina
generale che - mentre in tutti i servizi sanitari
universalistici è considerato il fulcro - da noi corre il
rischio di una rimozione forzata perché accusato di uso indegno
del territorio pubblico. Questo - ha aggiunto - credo non sia
accettabile. Ci sarebbe da chiedersi a vantaggio di chi andrebbe
questa rimozione", si chiude la nota dell'Ente. (ANSA).