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Terza Commissione: seduta fuori sede a Cavallino Treporti

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Terza Commissione: seduta fuori sede a Cavallino Treporti

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

per audizioni su pesca e prodotti ittici

27 aprile 2023, 14:36

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 27 apr. 2023  - La Terza Commissione consiliare permanente si è riunita mercoledì 26 aprile fuori sede presso la sede il Comune di Cavallino Treporti, Aula consiliare. Come di consueto, la giornata ha visto il contributo della Commissione in due specifici momenti, a partire dal mattino presso la sede del Comune per l’audizione relativa alla situazione generale del comparto economico della pesca e possibili mutamenti nella tipologia dei prodotti ittici in relazione all’aumento della salinità nelle acque lagunari. Mente nel pomeriggio, ha avuto luogo un sopralluogo presso le diverse sedi produttive per l’acquisizione, di elementi conoscitivi circa la filiera relativa alla lavorazione e alla commercializzazione del pescato.

Premessa: la penisola del Cavallino rappresenta un cordone litoraneo costituito da una sottile striscia di terra che separa la laguna dal mare aperto. Un territorio sospeso tra la laguna ed il mare ed anche la pesca conosce tradizioni e modalità diverse. Da una parte la pesca in mare, dall'altra quella nelle valli. Ad aprire i lavori, la sindaca di Cavallino Treporti, Roberta Nesto, che ricorda ai presenti che “Il Comune di Cavallino Treporti è il più giovane della Regione Veneto. Comune dal 1999 ed è la prima spiaggia del Veneto con oltre 6 milioni e mezzo di presenze turistiche nel 2022. La prima spiaggia del Veneto per una tipologia particolare di turismo che è l’open air, con un 95%, di campeggi che non si possono definire campeggi come nell’immaginario tradizionale, ma sono dei villaggi che curano la qualità in maniera molto importante”. Un turismo di lingua tedesca, che colloca Cavallino Treporti al sesto posto come città turistica italiana dopo Roma, Milano, Firenze, Venezia, Rimini”. A seguire, l’intervento dell’assessore all’Ambiente, Caccia e Pesca Nicolò D’Este del Comune di Cavallino Treporti, che ha fatto presente, che di fronte alla Casa del pescatore c’è il porto peschereccio che è in fase di ultimazione per quanto riguarda il primo lotto e per fine anno dovrebbe andare a compimento anche il secondo lotto, grazie ai fondi europei. Quindi per fine anno sarà portata a compimento quest’opera che porterà sicuramente in futuro a concentrare tutti i pescatori di Cavallino-Treporti e della laguna Nord. Tutto questo per portare avanti la storia e la tradizione, ma assolutamente anche quello che è il mondo lavorativo di un settore in crisi. Il Presidente della Terza Commissione Marco Andreoli, ha salutato tutti i presenti e ha ricordato che “In quei 6 milioni e mezzo di turisti ci sono anch’io ovviamente che vengo, come tanti di voi, abbastanza regolarmente a Cavallino. Sono camperista, quindi conosco diverse delle vostre strutture e sono bellissime. Confermo tutto quello che ha detto la Sindaca. Sono strutture imponenti anche per dimensioni, per servizi che offrono, penso che siano tra le più grandi al mondo. Fanno scuola, frequento anche la Romagna, però non si possono paragonare i campeggi della Romagna con quelli del nostro litorale. Quindi dobbiamo andare orgogliosi perché su questo penso di poter dire che siamo i primi della classe e quindi grazie a voi per il lavoro che fate perché è straordinario”.

Molto è stato detto, ma in sintesi gli interventi degli auditi hanno avuto il seguente ordine: dott. Renato Palazzi, di Veneto Agricoltura che ha portati i saluti del Direttore dott. Nicola Dell’Acqua “Oggi vorrei parlare della moeca un prodotto tipico lagunare. Facendo parte insieme con l’Ufficio regionale competente di una sorta di tavolo di lavoro vorremmo provare a valorizzare a livello europeo la filiera della moeca della laguna di Venezia che ha una storicità di almeno 30 anni; Il dott. Igor Coccato del Consorzio Ittico Veneziano “Pochi anni fa, prima del Covid-19 abbiamo costituito il Consorzio Ittico Veneziano. Una cooperativa consortile che raggruppa ad oggi quattro cooperative abbastanza importanti del territorio, da Burano a Cavallino Treporti e Cortellazzo. Come associati conta circa 150 addetti pescatori professionisti e ha diversi obiettivi da sviluppare. Abbiamo avviato anche un’attività di sperimentazione sulla gestione delle vongole veraci e grazie ai fondi europei per la pesca abbiamo allestito la Casa della Pesca promozione e valorizzazione del pescato locale, inaugurato nel 2021”; Il dott. Luigi Vidal, Presidente della Società cooperativa San Marco, pescatore di Burano “La Cooperativa San Marco, a differenza del Comune di Cavallino Treporti, il più giovane Comune della Regione del Veneto, è la più vecchia cooperativa di pesca d’Italia ancora esistente, nata nel lontano 1896. La Cooperativa nel 2020 è stata anche riconosciuta dalla Camera di Commercio come impresa storica d’Italia. Tra le attività principali svolte la raccolta delle vongole veraci, la pesca di vongole in mare, la pesca delle seppie in mare e in laguna, la pesca con le tresse e la cernita del granchio da moeca e molto altro. Negli ultimi 20 anni, i pescatori si sono ridotti di oltre il 50%.  Abbiamo grosse difficoltà a trovare personale, perché la pesca principalmente era un’attività che si tramandava di padre in figlio. Adesso i pescatori che sono principalmente delle persone anche anziane, fanno fatica a tramandare la propria attività ai propri figli, anche perché c’è un processo di scolarizzazione che porta a cercare il meglio per i propri figli, con un inevitabile allontanamento da questo tipo di attività. A tutto questo, si aggiunge il cambiamento climatico, con le modifiche delle temperature. A preoccupare ancora, è l’assistere all'eccesso di contenuto salino presente nell’acqua e a livello europeo, si è deciso che il Mare Adriatico non è un mare per fare l’attività di pesca. È un mare che sarà destinato al turismo e ad altre cose. La pesca si farà in Norvegia, in Svezia e via dicendo. Considerata l’importanza di far conoscere in cosa consiste l’attività della pesca e tutto ciò che ruota attorno la cosiddetta Pescaturismo nella Laguna di Venezia si è realizzata una guida interattiva attraverso una applicazione per tablet iLagoon”. Il biologo Raul Lazzarini, dell’Istituto Ricerca Agriteco, “La laguna di Venezia, è la più grande laguna d’Italia, 550 km quadrati. Un ambiente con circa 6000 anni di storia in cui sono state fatte tante modifiche. In media la salinità della laguna di Venezia è circa il 30 %. Sappiamo che la laguna di Venezia, i suoi abitanti devono vivere in modo sinergico. I pescatori devono conoscere tutto della laguna, i bassi fondali, i canali, l’ambiente. Ai giorni nostri la pesca tradizionale è leggermente cambiata, però l’impostazione storica è rimasta la stessa. Parlare di crisi della pesca tradizionale significa parlare di interventi infrastrutturali, di cambiamenti morfologici della laguna di Venezia, come anche il processo di marinizzazione o aumento della salinità, che ha portato all’interno della laguna specie che una volta venivano pescate esclusivamente in mare, per non parlare delle specie aliene. Non vogliamo essere troppo sfiduciati ma nel caso del granchio blu è stato introdotto nel commercio come anche le alghe che vengono utilizzate dalla cosmesi e dalla gastronomia”. 

Presenti in audizione anche il dott. Mirco Berton, Presidente Società Cooperativa Pescatori Cavallino, dott. Flavio Bergamo, Presidente Cooperativa fra Lavoratori della Piccola Pesca di Cortellazzo, dott. Alessandro Ghezzo, Presidente Rete Impresa Pescatori di Cavallino Treporti, Biologo Thomas Galvan, Società Agriteco - Istituto di Ricerca, dott. Alberto Sartor, Presidente Faro Società Cooperativa, dott. Mirco Berton, Presidente Società Cooperativa Pescatori Cavallino. Al termine della seduta, il Presidente della Terza Commissione Marco Andreoli, oltre a ringraziare tutti i presenti per gli importanti contributi si è soffermato sul fatto che la realtà vede i giovani sempre meno vicini al mondo della pesca e sono sempre di meno i giovani che prendono in mano le redini dell’azienda di famiglia. Forse solo nel mondo del vino c’è un bel ricambio generazionale. Evidentemente c’è un valore economico che porta a questo risultato”.

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