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CRV - Garante regionale: Consiglio regionale riapre i termini per presentazione candidature

PressRelease

CRV - Garante regionale: Consiglio regionale riapre i termini per presentazione candidature

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

e proroga di 45 giorni l’incarico a Mirella Gallinaro

22 giugno 2021, 17:09

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 22 giu. 2021 – Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con i voti della maggioranza la riapertura dei termini per le candidature a Garante regionale per i diritti della persona. Nel contempo ha prorogato di 45 giorni la durata dell’incarico dell’attuale Garante, Mirella Gallinaro, il cui secondo mandato triennale andava in scadenza a fine mese.

“Obiettivo della riapertura dei termini con la pubblicazione sul Bur di un nuovo avviso – ha spiegato Luciano Sandonà (ZP), presidente della commissione Affari istituzionali e relatore in aula della ‘legge’ di modifica della norma istitutiva dell’organo di garanzia (lr 37/2013) - è superare alcune difficoltà tecniche create dall’emergenza pandemica e fornire ai consiglieri regionali la più ampia rosa di candidati fra i quali scegliere questa figura di particolare rilievo e responsabilità istituzionale”.

“Così si crea un precedente grave, una ‘toppa’ inguardabile – ha replicato il capogruppo del Pd Giacomo Possamai, dando voce al voto contrario di tutti i  consiglieri di opposizione – E’ inaccettabile che una maggioranza che dispone di numeri assoluti in questa legislatura non sia arrivata nei tempi dovuti ad individuare la figura idonea a garantire i diritti dei veneti. Ci auguriamo, almeno, che l’esito finale di questa proroga sia almeno l’individuazione di una figura di grande rilievo e autorevolezza, all’altezza del ruolo di garanzia richiesto”.

Elena Ostanel del Veneto che Vogliamo ha sollecitato modalità e procedure diverse, di vera trasparenza, per individuare e selezionare in modo partecipato le persone chiamate a ricoprire ruoli-chiave nelle istituzioni, come quello del Garante dei diritti, prendendo ad esempio le prassi adottate da altre istituzioni come il Comune di Milano.

Per Vanessa Camani (Pd) la legge rappresenta “un’operazione becera di cooptazione”, dettata “dall’incapacità della maggioranza di mettersi d’accordo su chi scegliere come Garante regionale”: questa legge – ha aggiunto - apre una questione di legittimità per chi ha già presentato il proprio curriculum e ha superato l’istruttoria degli uffici

Anche la vicepresidente dem del Consiglio Francesca Zottis ha stigmatizzato “l’incapacità della maggioranza” di individuare una persona all’altezza del ruolo e del lavoro svolto sinora “con grande autorevolezza e competenza umana e professionale dalla Garante in carica”.

Per Cristina Guarda di Europa Verde “non si è mai visto un inizio di legislatura con così tante proposte di legge che nulla apportano alla qualità degli interventi legislativi della Regione, ma rispondono solo ad esigenze puntuali e specifiche della maggioranza”.

Il Garante regionale per i diritti della persona è organo statutario di garanzia, terzo e indipendente, chiamato a tutelare i cittadini nei rapporti con la pubblica amministrazione e le aziende dei servizi, a presidiare i diritti dei minori e quelli delle persone detenute o soggette a restrizioni della libertà. Non ha poteri giurisdizionali, ma interviene su istituzioni, servizi e operatori esercitando la mediazione, la conciliazione, l’ascolto istituzionale e la ‘moral suasion’. Il nuovo Garante del Veneto dovrà essere eletto dal Consiglio regionale con una maggioranza qualificata di due terzi dei componenti (almeno nelle prime due votazioni).

 

 

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