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CRV - Bilancio: esame della Nota di Aggiornamento del DEFR 2021- 2023 e della parte emendativa - 1
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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
Iniziato oggi, a palazzo Ferro Fini
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Bilancio – Esame della Nota di Aggiornamento del DEFR 2021- 2023 e della parte emendativa - 1
(Arv) Venezia 16 dic. 2020 - Il Consiglio regionale del Veneto ha esaminato la Nota di Aggiornamento del DEFR – Documento di Economia e Finanza Regionale – 2021/2023, ai sensi del D.Lgs n. 118/2011, e gli emendamenti depositati.
Il Relatore Luciano Sandonà (Zaia Presidente) - presidente della Prima commissione consiliare permanente, che ha già licenziato il provvedimento a maggioranza - ha illustrato in aula il documento, sottolineando come “si basa sul programma di governo 2020- 2025, presentato in aula consiliare il 13 ottobre dal presidente Luca Zaia per un Veneto autonomo, vincente, eccellente, attraente, sostenibile, connesso, in salute, nonché sulla Strategia per lo Sviluppo Sostenibile. Affronta l’emergenza sanitaria dovuta al Covid, progettando le iniziative utili a contenere e contrastare la pandemia; sviluppa gli obiettivi del Green Deal e costruisce la cornice per l'erogazione dei Fondi europei”.
Il Correlatore Giacomo Possamai (Partito Democratico) ha spiegato “la natura della manovra emendativa presentata dalla minoranza, che affronta temi importanti quali mobilità, energia, green, cultura, strutture sportive per persone con disabilità, sistema sociosanitario regionale messo a dura prova dalla pandemia, per cui servono maggiori risorse e investimenti più coraggiosi”.
L’Assessore regionale al Bilancio Francesco Calzavara ha evidenziato “l’importanza del documento, che fornisce dati economici molto significativi, in grado di offrire ai cittadini veneti una prospettiva ottimistica, almeno per il secondo semestre 2021, quando è prevista una ripresa del PIL. Come già accaduto in occasione delle crisi economiche che ci hanno colpito negli anni scorsi, il Veneto, ancora una volta, dimostrerà una capacità reattiva superiore alle altre regioni, anche alla luce delle caratteristiche peculiari del nostro tessuto produttivo. Credo che fra due anni ci saremo lasciati definitivamente alle spalle il Covid: non dico che tutto tornerà esattamente come prima, ma potremo avvalerci dell’esperienza maturata in questi mesi difficili, che ci permetterà di ripartire, soprattutto nel settore turistico”.
“Questo documento – ha concluso l’Assessore – si caratterizza per l’allineamento con il programma di governo illustrato dal presidente Zaia; è stato condiviso dai principali portatori di interesse, anche grazie alle corpose audizioni che abbiamo tenuto nei mesi precedenti. Ricordo il parere positivo espresso dalla Conferenza Stato – Città e Autonomie Locali”.
Tra gli interventi che si sono succeduti in aula, finalizzati a illustrare la manovra emendativa, Arturo Lorenzoni, speaker dell’opposizione, ha sottolineato come sia “fondamentale ricondurre le azioni specifiche previste nel documento all’Agenda Veneto 2030, garantendo una maggiore concretezza alle linee programmatiche, ma serve forte discontinuità rispetto al passato: dobbiamo rispondere ai bisogni specifici dei territori, penso in particolare al Polesine e alle zone montane, a forte rischio spopolamento; si deve investire di più sulla sanità pubblica. Le disuguaglianze vanno ridotte per garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità: in quest’ottica, è necessario potenziare la medicina territoriale. E va inserito tra gli obiettivi prioritari quello della decarbonizzazione e del contrasto ai cambiamenti climatici, riducendo l’emissione nell’aria di CO2, valorizzando i boschi urbani e investendo nell’edilizia moderna. Dobbiamo pensare alle grandi infrastrutture di trasporto che possano affrontare le sfide dei prossimi decenni, penso all’elettrico e al completamento del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. Va valorizzato il cicloturismo e maggiormente tutelato l’ambiente, con una attenzione particolare per la qualità dell’aria e le lagune; vanno adeguatamente valorizzate le energie rinnovabili: fotovoltaico, biomasse e concessioni idroelettriche, tutte a costo zero. Ci dobbiamo riappropriare e vivere con serenità le aree verdi all’interno dei tessuti urbani. Senza dimenticarci della ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico per ridurre i costi energetici e migliorare così non solo la qualità della vita ma anche il reddito delle famiglie. Va data maggiore concretezza all’ambito della ricerca, anche tramite la concessione di Borse di studio finalizzate a progetti importanti che, da una parte valorizzino il mondo dell’impresa e dall’altra consentano ai nostri giovani di rimanere in Veneto”.
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