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CRV - Bilancio: approvato il DEFR, il Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023 - 2

PressRelease

CRV - Bilancio: approvato il DEFR, il Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023 - 2

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Oggi, in Consiglio regionale del Veneto

16 dicembre 2020, 12:45

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Bilancio - Il Consiglio approva il DEFR, il Documento di Economia e Finanza regionale 2021-2023 - 2

(Arv) Venezia 16 dic. 2020 -  Nel corso della seduta di oggi, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con 36 voti favorevoli e 10 contrari la Proposta di deliberazione amministrativa n. 4, di adozione del DEFR, il Documento di economia e finanza regionale, 2021-2023.

In sede di discussione generale, è intervenuta la Vicepresidente del Consiglio Francesca Zottis (PD) che ha auspicato l’approvazione di una serie di emendamenti sugli aspetti della persona, della famiglia, della domiciliarità, sul miglioramento della rete dei servizi territoriali, e per una maggiore attenzione verso i consultori. “Quando parliamo di Patto per il Veneto - ha aggiunto l’esponente dem - auspichiamo che le nuove generazioni siano al centro delle nostre attenzioni, ma per porre le generazioni al centro delle nostre attenzioni e per essere resilienti, dobbiamo fare in modo che questi giovani si possano muovere in Italia e in Europa in modo agevole. Non serve fare il libro dei sogni, serve creare le condizioni vere di vita per i cittadini veneti”.

Lo speaker dell’opposizione Arturo Lorenzoni ha ricordato che “Il 2020 rappresenta un anno di rottura con il passato” e che “Fare politica vuol dire prendersi la responsabilità di scelte che spingano la nostra economia verso un rinnovamento digitale, innanzitutto, che deve favorire il rinnovamento organizzativo delle imprese, e verso la riorganizzazione dei servizi secondo un principio di circolarità dell’economia, aspetti che sembrano mancare nel Documento. La raccomandazione che faccio è di aiutarci a giustificare questa programmazione, avendo l’ambizione di creare una discontinuità rispetto alla politica del passato, perché ne abbiamo bisogno”. In sede di dichiarazione di voto, il Consigliere Lorenzoni ha dichiarato la propria contrarietà: “Nel Documento non sono indicate priorità, in particolare mancano gli stimoli al rinnovamento; l’impresa non è una monade che sta per conto suo, è parte di una rete dell’economia del territorio che deve avere connessioni efficienti, dal punto di vista dei trasporti e dei servizi”.

“È evidente che questo Documento di economia e finanza racconta tutto ciò che ogni cittadino vorrebbe per il nostro territorio - ha affermato Cristina Guarda di Europa Verde - a prescindere dall’orientamento politico. C’è un “ma” purtroppo, e questo “ma” accompagna ogni anno la discussione e l’approvazione di questo documento. Che senso ha inserire tutto, proclamare azioni di risanamento ambientale, servizi per giovani famiglie, novità stimolanti per aziende se poi da anni questi buoni propositi si ripetono, ma sono fermi al palo?”. La Consigliera Guarda, nel corso del suo intervento, ha rivolto particolare attenzione ai temi del contrasto alla criminalità organizzata e all’illegalità, del diritto allo studio universitario, e con forza al tema dei giovani e delle politiche giovanili.

“Sono molti gli obiettivi condivisibili nel Documento - ha sottolineato il Consigliere del PD Andrea Zanoni - ma non vengono individuate vere e proprie priorità: ad esempio, per quanto riguarda la programmazione economica, non vengono individuati obiettivi prioritari su altri: tutto si risolve in una elencazione non declinata, mancano i pilastri principali, e in questa direzione si rivolgerà l’ampia manovra emendativa”.

La Consigliera del Movimento 5 Stelle Erika Baldin ha annunciato i due temi verso i quali sarà rivolta la manovra emendativa: la salute, in considerazione della pandemia in atto, e la sostenibilità ambientale, affinché il Veneto non debba essere considerata terra di inceneritori, focalizzando l’attenzione sulla vicenda dell’inceneritore di Fusina, a proposito del quale la Consigliera M5S ha annunciato la presentazione di uno specifico Ordine del giorno. La Consigliera del PD Anna Maria Bigon è intervenuta sottolineando la questione della carenza di personale sanitario, soprattutto in vista del post-Covid e in funzione dei temi delle liste d’attesa e della situazione degli Spisal e quindi degli interventi funzionali alla sicurezza nei luoghi di lavoro, mentre il Consigliere del PD Jonatan Montanariello ha rivolto l’attenzione sulla necessità di adeguare e potenziare i servizi pubblici, e di valutare con attenzione l‘impatto che la fase recessiva sta avendo su Venezia in particolare, e sul Veneto in generale, se il sistema è in grado di affrontare una crisi di medio periodo, nonché sul ruolo degli enti locali e degli enti territoriali nei rapporti con la Regione. “I giovani sono i grandi assenti di questo Documento che giudico insufficiente - ha dichiarato inoltre la Consigliera Ostanel - i giovani che, secondo il recente rapporto Censis, per oltre il 50% stanno peggio dei genitori”, rimarcando nel contempo altri temi attinenti le politiche per i giovani, e in particolare il diritto allo studio, oltre alla condizione delle donne, tra le più colpite dalla pandemia, auspicando a questo proposito l’approvazione di un emendamento che intende destinare due milioni di euro per abbassare le rette degli asili nido.

“La nostra regione sta attraversando un momento duro in relazione alla pandemia da Covid-19 - ha ricordato nel corso del suo intervento l’assessore regionale Manuela Lanzarin - pandemia che sta mettendo a dura prova il nostro sistema sanitario il quale, nel contempo, sta evidenziando anche la propria virtuosità e l’organizzazione di cui è dotato: ad esempio, per quanto riguarda la diagnostica legata ai tamponi, il Veneto è una regione che riesce a fare il doppio dei tamponi rispetto alle altre, 50mila tra molecolari e rapidi, laddove ad esempio l’Emilia Romagna ne fa 25mila, il Lazio 30mila circa, la Lombardia 35mila. Il dato dei positivi è alto, ma è dettato dal fatto che i positivi vengono cercati. Non sono veritiere le affermazioni che denunciano l’assenza di posti letto, che non riusciamo a ricoverare le persone o che lasciamo in attesa o lasciamo morire persone in situazioni non dignitose, non è vero e non è corretto nei confronti degli operatori che stanno lavorando in maniera encomiabile e che stanno facendo dei sacrifici. Il sistema è messo a dura prova, quindi, ma il sistema dà delle risposte e ha messo in campo dei piani modulari, che si adattano alle situazioni. Da questa discussione di bilancio non emergano solo le contrapposizioni, ma anche la ricerca delle risposte da dare in un momento difficile per tutti, in particolare per il sistema sanitario, per rispetto soprattutto dei tanti lavoratori del mondo della sanità”.

“Il DEFR appare scollegato dalla realtà. In base ai numeri, il Veneto è primo in Italia per quanto riguarda i contagi - ha affermato l’esponente del PD Vanessa Camani - e non reggono più certe considerazioni legate al numero dei tamponi o dei posti letto. Il Consiglio deve dire che le cose così non vanno: il tema delle responsabilità andrà affrontato in un altro momento, ma ora è necessario che il Presidente Zaia affronti con tutto il Consiglio questa fase drammatica. L’unità invocata parte dal Consiglio, non dall’uomo solo al comando in conferenza stampa a Marghera. Venga il Presidente e trovi in Consiglio le risposte collettive da dare a questo dramma. Non si può chiedere il patto politico per affrontare assieme il dramma, ma escludere la minoranza dalla discussione. Le soluzioni vanno presentate anche in Consiglio perché la pandemia rischia di aggravare la crisi generale e la depressione economica che va contrastata con scelte politiche di cambiamento radicale del sistema”.

Il Consigliere Joe Formaggio (Fratelli d’Italia) ha posto l’accento sul tema della resilienza: “Se vogliamo di reagire all’urto pandemico, dobbiamo investire su chi crea il PIL, e quindi sulle imprese, dalle grandi alle più piccole, dalle acciaierie, alla concia, alla siderurgia: nel corso dei prossimi tre anni non dovremo concentrarci solo su economia green e informatizzazione, ma dovremo lavorare per favorire chi crea ricchezza e reddito, ovvero il tessuto imprenditoriale veneto, anche in termini di occupazione e di recupero dei posti di lavoro perduti”.

L’assessore regionale Francesco Calzavara ha chiuso la discussione generale ricordando che si tratta del primo DEFR che la Regione del Veneto elabora “Dopo il via libera alla Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, documento che solo il Veneto ha approvato, una traccia rispetto a ciò che riteniamo sia giusto fare da qui al 2030. L’Amministrazione continuerà a monitorare attraverso l'applicativo SFERe l'andamento delle attività programmate per procedere con gli opportuni interventi correttivi in caso di scostamento rispetto alle previsioni. Credo inoltre che ottenere nel corso di questa legislatura l’autonomia che stiamo chiedendo ci consentirebbe di ottenere in maniera più veloce ciò che è stato presentato nel DEFR”.

Nel corso della seduta di ieri, il Consiglio regionale del Veneto aveva approvato con 34 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto, la Proposta di deliberazione amministrativa n. 3 relativa al riallineamento, a seguito delle conseguenze derivanti dal Covid-19, della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Regionale, il cosiddetto DEFR, del triennio 2020-2022.

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