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CRV - Capitale della cultura 2022

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Consiglio veneto sponsorizza la candidatura di Pieve di Soligo

15 dicembre 2020, 14:06

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(Arv) Venezia 15 dic. 2020 - Anche il Consiglio regionale del Veneto si spende per la nomina di Pieve di Soligo a capitale italiana della Cultura per il 2022. Prima di dare avvio all’esame della manovra di bilancio, l’assemblea legislativa di palazzo Ferro-Fini ha approvato all’unanimità la risoluzione, proposta dal capogruppo della Lista Zaia Alberto Villanova, che dà pieno sostegno alla candidatura della città trevigiana.

“Questa candidatura – ha sottolineato Villanova – è un elemento chiave per lo sviluppo di un territorio molto più ampio, che vale l’intera provincia. L’approdo di Pieve di Soligo nella short list vede la Regjone impegnata attivamente: dopo il riconoscimento di Cortina come sede dei giochi invernali 2021 e dei Giochi olimpici 2026 e il sigillo Unesco arrivato lo scorso anno per le colline di Conegliano e Valdobbiadene, la scelta di Pieve di Soligo come capitale della cultura potrà dare lustro all’intero veneto”.

La risoluzione consiliare, che ha guadagnato in aula le firme ‘bipartisan’ anche dei consiglieri della Lista Zaia, della Lega, di Veneto Autonomia, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia, del Pd, di Europa Verde, del Veneto che Vogliamo e di M5S, sarà inviata a tutti i consigli comunali del Veneto perché si esprimano anch’essi a sostegno dell’unica candidatura veneta in vista della selezione finale attesa entro il prossimo 18 gennaio tra le 10 città finaliste selezionate (su 28) dalla giuria nominata dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e presieduta dal professor Stefano Baia Curioni. Il documento sottolinea come Pieve di Soligo si collochi nel cuore delle Colline Unesco di Conegliano e Valdobbiadene e sia legata a personaggi illustri della storia e della cultura italiana come la soprano Toti Dal Monte, l’economista e sociologo Giuseppe Toniolo e il poeta Andrea Zanzotto, tra i più grandi del Novecento. La sua candidatura a capitale della Cultura – evidenzia la mozione - nasce da un “grande sforzo del territorio”, che ha sostenuto numerosi investimenti in modo sostenibile e costruito un dossier fondato su quattro pilastri: la decostruzione generativa, la connessione digitale, l’albergo diffuso e il distretto del cibo. La conquista del titolo di ‘capitale della cultura’ – ribadiscono i proponenti - potrà assicurare ulteriore slancio alla promozione dei comuni delle Terre di Marca, della filiera del vino, del cibo e di tutte le peculiarità di un territorio già nobilitato dal marchio Unesco. Nel corso del dibattito Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) ha messo in rilievo il legame tra Pieve di Soligo e il poeta Andrea Zanzotto, che ha introdotto nella poetica e nel linguaggio due espressioni innovative come ‘progresso scorsoio’ e di “paesaggire”, che ben esprimono le sue battaglie contro il consumo di suolo e per la tutela della bellezza del territorio veneto. La candidatura di Pieve da Soligo, inoltre, “mette al centro il ruolo dei piccoli comuni, e interroga la Regione su come valorizzare in modo innovativo borghi e paesi del veneto e tutti gli attori e i soggetti, e in particolare quelli del mondo della cultura e dello spettacolo, che sono protagonisti del loro valore e sviluppo”. Anche Cristina Guarda (Europa Verde) ha auspicato che la candidatura di Pieve sia elemento di rigenerazione e di sviluppo sociale e culturale per tutto il territorio veneto, e in particolare per le nuove generazioni, “all’interno di un progetto politico più ampio che sappia promuovere le ampie potenzialità e progettualità culturali anche dei centri minori”. Per Giacomo Possamai, capogruppo Pd, “la candidatura di Pieve di Soligo è un segnale di ripartenza per il mondo della cultura e delle politiche di rilancio territoriale delle ‘terre alte’” ed è “fondamentale che il Veneto si esprima in maniera compatta e unitaria a sostegno di questa operazione”. Il sostegno alla candidatura è un investimento su una piccola realtà territoriale che vale un impegno progettuale più ampio – hanno aggiunto Vanessa Camani e Annamaria Bigon (Pd) - Pieve di Soligo è esempio di come i piccoli centri possono essere paradigma di sviluppo sostenibile e di come la cultura sia strumento di promozione territoriale e di un nuovo turismo, innovativo e alternativo. L’operazione, secondo il pd Jonatan Montanariello, nasce da una intuizione del ministro per i beni ambientali e culturali Franceschini, e vale la valorizzazione dell’intera sinistra Piave. “Quando si parla di cultura – ha detto, auspicando di conseguire l’ambito traguardo e annunciando l’intenzione di candidare Chioggia come prossima capitale della cultura – un pezzo di Veneto c’è sempre. E di questo dobbiamo tutti essere orgogliosi”. “Dobbiamo portare avanti questa candidatura e il suo dossier nella memoria di Zanzotto, cantore della bellezza del paesaggio veneto, e di un modello di sviluppo diverso”, ha esortato la vicepresidente del Consiglio Francesca Zottis, Pd. Un invito a fare squadra ‘per la valenza culturale del territorio” e “per il messaggio politico di coesione” che porta con sé è arrivato da Elisa Venturini, capogruppo Forza Italia. 

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