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IL PRAGMATISMO EMILIANO FA VALORE I RICAVI, AZIENDE ECCELLENTI IN ASCESA

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IL PRAGMATISMO EMILIANO FA VALORE I RICAVI, AZIENDE ECCELLENTI IN ASCESA

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Responsabilità editoriale di FROOGS

A Reggio Emilia il sistema economico tiene alle conseguenze della pandemia: si punta su elettrificazione in ambito automotive, design e digitalizzazione

25 novembre 2021, 18:00

FROOGS

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di FROOGS

- Le inchieste di Ti Lancio: il sistema economico emiliano, con focus su Reggio Emilia,  durante e dopo la pandemia - 

A Reggio Emilia si guarda al futuro. Lo si fa con pragmatismo, tipico della gente di questa terra. E con una forza, dettata anche dalla tecnologia, che è propulsiva, come un motore. Non per niente ci troviamo nei lembi della ‘Motor Valley’. E’ quasi ‘aggressiva’ la caparbietà dirompente di chi vuole lasciare un segno tangibile con la propria idea, impresa, prodotto o servizio. L’aria che si respira sembra quella della ben nota 'Silicon Valley': lontana oltre diecimila chilometri, ma, stimolante parimenti a Palo Alto (California). Competitività, azione, conoscenze, velocità: fanno parte della ricetta del successo di questa comunità che ogni giorno si alza per cambiare il mondo, in meglio. Niente da fare. L’Emilia ne ha ben donde per farsi ricordare e per sperare. La speranza è dettata anche dal fatto che l’onda d’urto della pandemia è stata retta, pur con difficoltà: il sistema ha tenuto. ‘Molti anni fa abbiamo scelto di investire nella digitalizzazione dei processi’ spiega Enrico Grassi, fondatore di uno dei colossi reggiani, E80 Group, nato dall’integrazione tra le storiche aziende di cui Grassi era già presidente, Elettric80 e Bema. ‘Questa lungimiranza, unita all’impegno di tutti i collaboratori, alla nostra presenza internazionale, e allo sviluppo di una rete di fornitura all’interno del tessuto produttivo locale, ci ha permesso di garantire i nostri servizi, in tutto il mondo. Abbiamo assicurato la continuità delle attività al nostro interno, consentendoci di non fermare la produzione, anche in momenti storici complessi, come quelli che abbiamo vissuto’. Il core business del gruppo è l’intralogistica automatizzata ed integrata che incrementa efficienza, sostenibilità e sicurezza delle fabbriche. Conta oltre 1.000 dipendenti, 13 filiali nel mondo, ed oltre 300 milioni di fatturato. Il suo quartier generale è a Viano, sulle colline della provincia di Reggio Emilia.

L’azienda da molti anni e, soprattutto in questo periodo, ha continuato a valorizzare il territorio: ‘Durante il lockdown - continua Grassi - abbiamo proseguito ad investire su: formazione, giovani, digitalizzazione, sostenendo anche iniziative di solidarietà a favore della comunità. Una fra tutte - realizzata in stretta collaborazione con alcuni dei nostri clienti nazionali -:  la donazione di prodotti di prima necessità a coloro che, sul territorio, ne hanno maggiormente bisogno”. Piccoli gesti che puntano al benessere della comunità locale.

E80 Group nel 2020 ha accolto nella propria compagine societaria la holding Ruck, entrata con una partecipazione del 25 per cento.

A sua volta E80 Group partecipa in Flash Battery, altra realtà, poco distante da Viano: in quel di Sant’Ilario D’Enza (Re). Qui si studia il futuro del litio, impiegato per realizzare batterie altamente customizzate. Alla guida due ragazzi - sì perché oggi, avere poco più di 35 anni significa essere ragazzi -. Sono Marco Righi (Ceo) e Alan Pastorelli (Cto) che, alla stregua della loro età, hanno portato, la loro ex start up, a fatturare 17 milioni, occupando 65 addetti. Chiamali ragazzi. La produzione è di 2.300 batterie l’anno. Con un comparto R&D che sfida ogni giorno le nuove esigenze di mercato e che occupa il 35% degli addetti. Perché le batterie al litio, oltre ai macchinari ed ai veicoli industriali, possono servire – come già accaduto – anche ai sottomarini, impiegati nella difesa. ‘Puntiamo alla sostenibilità – spiega Righi – è uno dei nostri baluardi ora. L’Europa, nel nostro settore ha dato input precisi e obiettivi da raggiungere’. Sul fronte della pandemia: ‘Le trasformazioni in atto non si sono fermate, l’elettrificazione ha continuato ad andare avanti. Non abbiamo registrato stop’. La potenza dell’innovazione e della crescita della tecnologie hanno strabordato sugli effetti della pandemia. Il motore non si è mai spento. Anche se, alla Bertazzoni di Guastalla (Re): ‘La produzione si è fermata per ben 7 settimane’, spiega Valentina Bertazzoni, figlia del patron Paolo (Ceo), style & brand director. Nella ‘bassa’ reggiana ci si è dovuti fermare: stop alla produzione di elettrodomestici, cucine a gas, elettriche, piani e forni da incasso, cappe aspiranti. ‘Le richieste però dei nostri prodotti sono aumentate – spiega Valentina – abbiamo fermato la produzione; intanto, nel mondo, si stava a casa e si pensava a cucinare, al proprio benessere fisico e mentale, che passa anche dall’alimentazione. Così, abbiamo avuto richieste: per capire meglio come funzionavano i nostri forni a vapore, sulle caratteristiche dei nostri impianti di refrigerazione’. Tanto che l’azienda, va verso un incremento del fatturato di oltre il 30%, superando i 100 milioni di euro, alla fine di questo 2021. ‘Ne siamo molto soddisfatti, anche mio padre: è già concentrato su come raggiungere il prossimo traguardo’ sottolinea Valentina. L’umiltà è di casa dai Bertazzoni, lo si capisce entrando dalla porta del quartier generale: si respira aria di casa appunto, fra quelle cucine che han fatto, anche loro, la storia di Reggio Emilia. A trenta chilometri da Guastalla, c’è l’AVL Italia, in quel di Cavriago (Re). Sussidiaria italiana della capogruppo, AVL, che ha la sua sede a Graz, in Austria. AVL List GmbH è una tra le più grandi aziende al mondo per lo sviluppo, la simulazione e il test nell'industria automobilistica. Attingendo al suo spirito pionieristico, l'azienda fornisce concetti, soluzioni e metodologie per modellare le tendenze future della mobilità. Il rigore teutonico si sente. Dino Brancale, Ceo della filiale italiana-emiliana, da 200 milioni di fatturato, conferma che: ‘In pandemia non abbiamo registrato un calo del fatturato perché i progetti strategici relativi all’elettrificazione in ambiente automotive, hanno proseguito senza inceppi’. L’elettrificazione delle automobili non cede il passo. Si va avanti. Anche se il settore commerciale legato alle automobili ha subito un duro contraccolpo, in seguito al Covid. I piani innovativi di AVL in Italia non si sono fermati, a differenza invece della capogruppo austriaca che ha risentito del momento. ‘In Italia abbiamo tenuto e questo perché ci troviamo nel cuore pulsante della ‘Motor valley’ dove la ricerca non si ferma mai' conclude Brancale. E per fortuna. Solimè, sempre di Cavriago (Re), è passata invece, da una profonda riorganizzazione produttiva. Le leve di questo cambiamento sono state proprio le conseguenze della pandemia. L’azienda infatti - che dal 1975 opera nel settore erboristico, producendo prettamente integratori alimentari e cosmesi curativa - si è trovata a dover sviluppare su scala industriale, disinfettanti per mani ed ambienti che non erano proprio ed esattamente il suo core business. Passando da un fatturato di 4,5 milioni a 8,5 milioni di euro, previsti in chiusura del 2021. Andrea Solimè, Ceo dell’azienda che porta il suo cognome: ”Abbiamo dovuto cambiare modello produttivo velocemente, organizzando turni notturni e industrializzando processi che prima non avrebbero avuto modo di sussistere: ce lo ha imposto il mercato”. Andrea si è trovato, insieme alla moglie Jodie e al socio Alberto, anche nel momento storico del cambio generazionale, al vertice dell’azienda di famiglia che è passata nelle sue mani dal padre Roberto e dalla madre Laura. ‘Concentrandosi tutto allo stesso tempo è stato un periodo intenso a dir poco, ma ce l’abbiamo fatta’ conclude. Ora l’azienda punta agli investimenti e all’espansione, con 50 addetti, ed un segmento R&D in continuo sviluppo, con l’assunzione di biologi ed esperti. Mentre, a Bibbiano (Re), in epoca di Covid, si è pensato bene di inventare un armadio che, con la tecnologia ad esso applicata, a raggi ultravioletti, consente la sanificazione degli indumenti al suo interno. La firma su questo progetto, già premiato, è Printabled che progetta e produce impianti di polimerizzazione a lampade UVLED, soluzioni altamente innovative per una stampa di qualità. Francesco Dattilo, il Ceo di Printabled, con una lunga esperienza in multinazionali, esprime la sua soddisfazione per questo prodotto super tecnologico nato in pandemia: ‘Non sarebbe venuto fuori, senza questo periodo di stop, insieme alle nuove esigenze di sanificazione degli oggetti, oltre che degli ambienti' conclude. NGV Powertrain è invece una start up italiana innovativa, che opera nei cinque continenti con una grande ambizione: la sostenibilità ambientale ed economica. NGV Powertrain sviluppa e produce motori a carburante alternativo, creando sistemi di alimentazione a gas naturale, biocarburante, e-fuel, idrogeno e ibridi per nuovi veicoli o macchine e per l'aftermarket. Promuove modelli di economia circolare verde. Il segmento R&D la fa da padrone, occupando 25 persone, il fatturato è di 1,2 milioni. Il giovane salentino Cesare D’Ippolito, business development director esprime tutto il suo entusiasmo: ‘La ricerca è il nostro fiore all’occhiello, anche in pandemia non ci siamo mai fermati’ spiega. Ngv Powertrain nasce per iniziativa di Luca Iori e David Caponi. Fabio Storchi, presidente di Unindustria Reggio Emilia non si stupisce del fatto che esempi eccellenti delle imprese locali abbiano resistito alla crisi scatenata dalla pandemia: ‘La reattività di queste imprese e di questi imprenditori è tale che non mi sorprende per nulla che il sistema abbia tenuto. La risposta che solitamente scaturisce dal tessuto economico produttivo reggiano è veloce, oltre che dinamica. Anche per questo motivo nascono a Reggio Emilia progetti internazionali inimmaginabili per peso e valore. Non mi meraviglia neppure che la sensazione sia quella di trovarsi nella ben nota e stimolantissima Silicon Valley. Oltreoceano si va veloci e si ricerca, quanto nella operosa Emilia’. E come afferma Enrico Grassi, presidente di E80 Group: ‘Non dobbiamo mai smettere di sognare’

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