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Maturità 2023, come affrontare la seconda prova di Latino: i consigli dell’esperta per superarla

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Maturità 2023, come affrontare la seconda prova di Latino: i consigli dell’esperta per superarla

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Responsabilità editoriale di skuola network srl

Il 22 giugno gli studenti del liceo Classico se la vedranno con la seconda prova: la versione di Latino. Per il secondo anno consecutivo il MIM ha scelto la lingua degli antichi romani per saggiare le competenze acquisite dai maturandi. A prescindere da come sarà, con le “dritte” di un docente esperto affrontarlo al meglio può diventare semplice

05 luglio 2023, 16:38

skuola network srl

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di skuola network srl

L’incubo della versione di Latino, scelta dal Ministro dell’Istruzione, torna a tormentare gli studenti di liceo Classico che dovranno affrontare l’esame di Stato. Quest’anno, infatti, la seconda prova scritta di Maturità sarà uguale per tutti i maturandi d’Italia, con tutte le incognite del caso. Unica nota di sollievo, proprio la materia, che non sarà né il ben più temuto Greco né l’ipotetica accoppiata Latino-Greco. In ogni caso, per sostenere studentesse e studenti alla vigilia di questa importante prova, ecco arrivare il supporto di Ripetizioni.it, piattaforma di riferimento per lezioni private in Italia, che ha coinvolto uno dei suoi Tutor più apprezzati, Valentina Vollaro, esperta proprio di lingue classiche, per individuare alcune ‘dritte’ che possono facilitare i maturandi del Classico nella preparazione della seconda prova.

Occhio alle figure “principali”

Andando subito al punto: cosa dovrebbero aspettarsi i maturandi dalle tracce ministeriali? Giocare d’anticipo è praticamente impossibile, dal momento che queste saranno rese note agli studenti a partire dalle 08:30 del 22 giugno. Ma si può immaginare qualcuno degli scenari più probabili. “Naturalmente - dice la docente - è impossibile pronosticare l’autore su cui sia caduta la scelta del MIM. Ma la preferenza potrebbe riguardare una figura principale, quale quella di Cicerone o Seneca, oppure un nome minore, del livello di Plinio il Giovane o Aulo Gellio”. Numeri alla mano, infatti, Cicerone ha all’attivo ben sedici apparizioni alla Maturità dal dopoguerra a oggi, mentre Seneca lo insegue con quindici “convocazioni”. Infine, Tacito chiude il podio dei preferiti dai ministri dell’Istruzione, scelto in cinque occasioni, l’ultima proprio nell’ultimo esame pre-pandemia del 2019.

Seconda prova nazionale? Carpe Diem!

Più in generale, è sempre buono prestare attenzione ai ‘numeri’ delle precedenti edizioni: “Un rimedio che consiglierei oggi agli studenti - sottolinea la Tutor - è di affidarsi a dati statistici: basarsi, cioè, sui nomi degli autori, maggiori o minori, già usciti negli anni precedenti e portare avanti una possibile preparazione specifica”. Secondo Valentina Vollaro, inoltre, il valore nazionale della prova non implica necessariamente un maggiore impegno. Al contrario, ciò potrebbe rivelarsi vantaggioso per i maturandi. Il suggerimento, quindi, è letteralmente quello di vedere il ritorno all’impianto pre-pandemico come un’opportunità.

Puntare sugli autori protagonisti

Nella seconda prova, i diplomandi del liceo Classico dovranno tradurre un estratto da un’opera in prosa in lingua latina, di circa quindici righe, per poi dedicarsi alla comprensione del testo, rispondendo ad alcune domande relative al brano. Nella fase dedicata al ripasso, dunque, è importante selezionare gli autori più affermati. Quelli che sono stati, in un modo o nell’altro, i protagonisti indiscussi nel mondo delle lingue classiche. Al riguardo, Valentina Vollaro non ha dubbi e indica Cicerone, Cesare, Livio e Tacito tra gli autori più lanciati verso la seconda prova di Latino, perché “i loro testi e il loro stile costituiscono un valido e concreto esempio delle diverse tipologie di frase latina”. Questo, quindi, il ‘quartetto’ da tenere d’occhio secondo la Tutor di Ripetizioni.it.

Autore sconosciuto? Bisogna correre ai ripari

Ma, si sa, gli autori ‘sconosciuti’ sono sempre in agguato, specie alla Maturità. Cosa fare se la traccia dovesse contemplare un nome poco studiato a scuola? Uno scenario remoto, secondo la docente, ma non da escludere a priori. In questo caso, consiglia di puntare tutto sulle proprie conoscenze storiche perché “si sa che la contestualizzazione dell’autore resta operazione imprescindibile”, e aggiunge: “Per compiere l’analisi linguistica adotterei un procedimento di scarto, in questo modo si arriverà a raffinare la lingua, estraendo tutte le possibili cifre stilistiche e retoriche avvertite come forme di straniamento”.

Non dimenticare il ripasso delle regole grammaticali

A proposito di ripasso, poi, mettendo per un attimo da parte gli autori, anche le regole grammaticali vogliono la loro buona dose di attenzioni. In particolare, parliamo dell’ablativo assoluto e del cum narrativo ma anche “del periodo ipotetico, dell’impiego del gerundio e del gerundivo, della sintassi dei casi e dei vari congiuntivi indipendenti”. Inoltre, afferma la Tutor: “Le regole grammaticali da ripassare comprendono, oltre all’indispensabile conoscenza del sistema di declinazione, sicuramente quelle relative alle diverse subordinate, ossia le finali, consecutive, concessive e le interrogative dirette e indirette”.

Il dizionario, lo scudo dei maturandi

A prescindere dal contenuto della traccia, c’è solo una cosa che gli studenti del Classico non dovranno fare: abbassare la guardia. La scelta del Latino ha incontrato le simpatie di molti studenti, fermamente convinti di affrontare un esame più agevole rispetto al 2019, quando addirittura la seconda prova vide la convivenza di Greco e Latino. È vero che quest’anno ci sarà solo la lingua degli antichi romani ma non per questo, spiega Valentina Vollaro, si avrà la strada spianata. La Tutor mette, infatti, in guardia da tutte le trappole in cui si può incappare, come le famigerate forme polivalenti, ovvero quelle “forme che possono svolgere più di una funzione, date ad esempio da un termine ablativo che può esprimere diverse determinazioni, valutabili solo dall’individuazione del contesto.” Cosa fare in quei casi? Prendere in mano il caro vecchio dizionario, l’unica arma di difesa che i maturandi hanno contro questi “falsi amici” della lingua latina: è “lo strumento principe di un’ottima versione”.

Leggere e scorporare le frasi: le dritte per un’ottima versione

Il fatidico giorno della seconda prova, i maturandi potranno contare solo sulla loro preparazione. Ma, grazie ai consigli di un docente esperto nel supporto agli studenti, possono avere anche degli assi nella manica, da giocare all’occorrenza. La Tutor spiega, infatti, i passaggi chiave per elaborare una versione ‘a prova di commissario’: “La prima cosa da fare è individuare gli elementi principali e tradurli”. Solo in un secondo momento, si dovrà analizzare il testo alla ricerca di singole cifre stilistiche riconducibili a un determinato autore.

Tenere sempre d’occhio le forme verbali

Durante l’analisi di una versione non è raro imbattersi in frasi sconnesse e, almeno all'apparenza, prive di senso. Il che, spesso, si traduce in compiti e verifiche in classe che assumono risvolti tragicomici. Cosa fare però se questo scenario dovesse presentarsi all’esame di Stato? Il consiglio è quello di armarsi di pazienza, rileggendo più e più volte la versione e tenendo d’occhio soprattutto le forme verbali: “Qualora non si ottenesse ancora il risultato sperato - sottolinea Vollaro - si può riaprire il dizionario e cercare di rendere alternativamente le forme di significato sospetto. A quel punto, si può procedere con una nuova rilettura ma, nel caso non si arrivi ancora arrivati, l’invito è di rivedere la corrispondenza dei casi e delle forme verbali”.

Fare pratica e seguire l’istinto (ma senza esagerare)

In poche parole, l’importante è individuare i famigerati “costrutti” all’interno delle frasi. Le proposizioni completive, temporali, finali ecc. sono basilari per comprendere il senso di una versione. Individuarle a colpo d’occhio è possibile, ma serve una certa esperienza: “Si può affermare - assicura la Tutor - che esistono dei trucchetti, se così li si possono chiamare, finalizzati al riconoscimento di alcuni costrutti latini. Questi sono dati dalla predisposizione a cogliere al volo le forme latine”. Non si tratta di predisposizione naturale bensì di una propensione che in genere scaturisce dalla pratica.

Non bisogna avere fretta di consegnare

C’è però un filo conduttore che unisce tutti gli esami di Stato che nel tempo si sono susseguiti: l’agitazione degli studenti. Per questo, il giorno della seconda prova la prima cosa da fare è rimanere calmi: sguardo sul foglio e mani pronte a scrivere. La docente predica dunque calma anche negli attimi che precedono la consegna del compito. La prova durerà infatti circa 6 ore e il consiglio più importante, in questo caso, è quello di utilizzare fino all’ultimo minuto a disposizione: “Attività immediatamente precedente alla consegna - conclude Valentina Vollaro - è ovviamente la rilettura attenta della traduzione e il confronto con il testo originale, esattamente come qualsiasi altra verifica già svolta precedentemente in classe”. 

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