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IL GRANDE TEATRO CON SEBASTIANO SOMMA E EMILIO SOLFRIZZI

PressRelease

IL GRANDE TEATRO CON SEBASTIANO SOMMA E EMILIO SOLFRIZZI

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Responsabilità editoriale di Comune di Corigliano-Rossano

In cartellone per "Il teatro si fa in tre" a Corigliano-Rossano

06 gennaio 2023, 12:45

Comune di Corigliano-Rossano

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di Comune di Corigliano-Rossano

Sabato 7 gennaio 2023 - torna l'appuntamento con la stagione teatrale comunale, "Il teatro si fa in tre".  A calcare le scene del Teatro Paolella - inizio ore 21 - sarà Sebastiano Somma con Il Vecchio e il Mare,  una lettura scenica del romanzo di Ernest Hemingway. Direzione artistica Antonio Maria D'Amico.

Disponibili gli ultimi biglietti al link  https://bit.ly/3Ikv6PO

Sebastiano Somma da voce e corpo ad uno dei romanzi americani più importanti del ‘900: Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway un reading teatrale di cui cura anche la regia, su adattamento di Lucilio Santoni, in scena con Cartisia J. Somma e al violino il maestro Liberato Santarpino, alla fisarmonica il maestro Giuseppe Scigliano, installazioni ad opera del maestro Angelo Accardi. La lotta tra un pescatore e la sua preda nel capolavoro senza tempo di Hemingway, raccontata da Sebastiano Somma regala una serata di grande respiro nel mondo del teatro e letteratura.  Attore di teatro, cinema e televisione è stato protagonista di fiction come Sospetti, Senza confini, Madre Teresa, Un caso di coscienza e tante altre. A teatro viene diretto da Giorgio Albertazzi in Sunshine, poi rende omaggio ad Eduardo de Filippo in una commedia interpretata a fianco di Tosca D’Aquino Io, Eduardo diretta da Bruno Colella. Viene diretto anche da Gigi Proietti nella commedia Remember me. L’amicizia con Lucilio Santoni spinge Somma a voler intraprendere questo nuovo percorso nella grande letteratura americana. Il riadattamento è una semplice e profonda rilettura del grandissimo testo di Hemingway, colorita da un’attenta scelta di musiche, luci e suggestioni, e caratterizzata dalla grande forza della parola espressa dallo scrittore statunitense. La scommessa di un vecchio pescatore, la sua disperazione, la sua passione, l’amore per la natura dalla forza devastante, la rivincita, tutti elementi con cui Somma gioca in voce, cercando parallelismi con la sua vita e quella di ognuno di noi.

 

Sempre nell'ambito della rassegna "Il Teatro si fa Tre" co-patrocinata dall'Amministrazione Comunale, domenica 8 gennaio, si alzerà il sipario su “La Rassegna L'AltroTeatro - On Stage Metropol” sul palco dello Teatro Metropol. Domenica 8 gennaio, ore 20.30, il debutto del cartellone con la divertente pièce di Molière “Il Malato immaginario”. Emilio Solfrizzi è protagonista di un nuovo allestimento de Il malato immaginario, spettacolo già diretto in passato dal regista Guglielmo Ferro. Un intreccio tra comicità e il teatro dell’assurdo. Qui il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi. Si ride attraverso la continua ricerca di rimedi e cure di medici improbabili che creano situazioni esilaranti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Molière lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo. Molière, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce.


 

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