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Tesei, sul Pnrr in Umbria più fondi della media nazionale

"Frutto di progetti convincenti" sottolinea la presidente

Redazione ANSA PERUGIA

(ANSA) - PERUGIA, 18 APR - L'Umbria ha intercettato finora 2,1 miliardi di euro dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr. "Una cifra definita e certificata, superiore alla media nazionale ed estremamente significativa soprattutto in una situazione particolarmente complessa come quella che sta vivendo l'Europa a causa della guerra in Ucraina e dell'inflazione" ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei intervenendo in Assemblea legislativa.
    Nell'ambito della quale ha risposto a una interrogazione della Lega illustrata dalla consigliera Paola Fioroni.
    Tesei ha spiegato che 1,8 miliardi dei fondi sono composti da 200 progetti di importo sopra un milione di euro (62 quelli già avviati) e i restanti 300 milioni relativi ai 1.931 progetti "minori" (più di 500 quelli avviati).
    "Noi formulammo al Governo Draghi, e prima della presentazione alla commissione europea del Pnrr Italia - ha detto la presidente della Regione -, una nostra proposta regionale e da lì è partita un'intensa attività di relazione tra la Regione e il Governo proprio volta ad intercettare i fondi su progetti che rientravano in quelle che erano le missioni già declinate nel Piano. Ho avuto modo a più riprese di ricordare che i fondi Pnrr non sarebbero arrivati sul territorio regionale per fortuna o per un qualche diritto, tipo di percentuale da distribuire in tutte le regioni. Abbiamo quindi lavorato per presentare dei progetti convincenti ai vari ministeri secondo le diverse tipologie. Devo dire che i fatti ad oggi ci hanno dato ragione".
    Entrando nel dettaglio dei 200 progetti di importo sopra un milione di euro, che compongono 87% del Pnrr Umbria oggi finanziato, quelli già avviati (62) sono per un valore che va oltre i 567 milioni di euro, come ha spiegato Tesei.
    "Realizzazioni importanti - ha affermato - con fondi concentrati per questo di maggiore impatto anziché dispersi naturalmente in mille rivoli e con una più chiara e trasparente gestione nella messa a terra di questi progetti".
    Sempre per i progetti di taglio superiore al milione, nella descrizione per macro-aggregazione di voci la presidente della Regione ha poi ricordato che 795 milioni sono destinati alle infrastrutture e ai collegamenti. "Purtroppo la nostra regione soffre di questa carenza infrastrutturale da decenni - ha sostenuto - che non è stata mai colmata e quindi su questo c'è sempre un'attenzione molto alta".
    Inoltre, 110 milioni sono per i mezzi di trasporto; 225 milioni per le scuole, gli asili, le borse di studio, lo sport e per gli edifici pubblici; 393 milioni per la digitalizzazione, la ricerca e lo sviluppo; 106 milioni per la riqualificazione urbana; 90 milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico e per migliorare le reti idriche; 106 milioni sono destinati alla sanità, per le case della salute e gli ospedali di comunità; 40 milioni per i borghi; 28 milioni per l'efficientamento energetico.
    I restanti 300 milioni di euro, per arrivare quindi ai 2,1 miliardi totali, sono invece costituiti da 1.931 progetti che, ha sottolineato ancora Tesei, "sono anche il frutto della eccellente capacità di attivazione di molti enti umbri locali che si sono saputi candidare con progetti di valore ai molteplici bandi diretti del Pnrr nazionale proprio destinati a loro". "Anche rispetto a questi progetti minori - ha proseguito -, l'Umbria è stata efficiente perché già più di 500 risultano avviati per un importo di 80 milioni di euro che è quasi 1/3 del totale".
    La presidente della Regione ha infine ricordato che l'Umbria "è stata portata ad esempio come modello di efficienza per i fondi intercettati e per l'avanzamento dei lavori". "Ci rallegriamo - ha aggiunto - di aver conseguito questi obiettivi anche di efficienza ma bisogna comunque guardare avanti. Proprio per rendere effettivamente realizzabili tutti questi progetti, sia quelli più sostanziosi dal punto di vista dell'impatto economico sia quelli minori, abbiamo creato una direzione regionale Pnrr, senza sostanziali costi aggiuntivi per le casse regionali perché il direttore è un dirigente che era già presente in organico". (ANSA).
   

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