(ANSA) - ROMA, 17 GIU - Il servizio idrico integrato, cioè
l'intera filiera di attività che vanno dal prelievo alla
distribuzione fino alla depurazione dell'acqua, è un settore in
trasformazione caratterizzato da un ingente fabbisogno di
investimenti, che le prospettive di sviluppo della finanza
sostenibile e le opportunità del Pnrr, che mette a disposizione
3,5 miliardi, rendono oggi una criticità superabile. E' quanto
emerge dal un del Brief degli analisti di Cdp dal titolo
'Servizio idrico integrato: il momento giusto per gli
investimenti', che descrive il funzionamento del settore
soffermandosi sugli ostacoli agli investimenti e sulle
opportunità da cogliere per il suo pieno sviluppo in chiave
industriale.
Lo stato delle infrastrutture in Italia è particolarmente
critico: le perdite degli impianti di distribuzione ammontano al
42% (in Francia al 20%, in Germania all'8%). Il 36% della rete
idrica ha un'età compresa tra 31 e 50 anni, il 22% ha più di 50
anni . Persistono, poi, i ritardi nell'adeguamento dei sistemi
di fognatura e depurazione che hanno portato il nostro Paese a
essere soggetto a onerose procedure di infrazione europee.
Questa condizione - evidenzia Cdp - è il risultato dei bassi
livelli di investimento storici del settore che, nonostante una
crescita degli ultimi anni, restano sottodimensionati rispetto
ai fabbisogni: la spesa per investimenti nel settore idrico
italiano è ben più bassa di quella registrata nella media dei
Paesi europei (49 euro contro i 90 euro per abitante nel biennio
2020-20212) e tocca livelli particolarmente contenuti per le
gestioni in economia, cioè quelle direttamente in capo agli enti
locali. (ANSA).