(ANSA) - BARI, 28 APR - Fatturati in crescita, aumento dei
profitti, crescita degli investimenti, e maggior impiego di
capitale di rischio: è la fotografia scattata all'enologia
pugliese dall'ultimo Sismografo di Unioncamere Puglia. Sono 396
le aziende pugliesi che operano nella produzione di vino al 31
dicembre 2022. Un risultato che, per numero di imprese, colloca
la Puglia al primo posto in Italia, davanti a Sicilia (328) e
Veneto (223). Foggia, fra le province pugliesi, è nettamente in
testa per radicamento delle aziende vinicole: 144 pari al 36%
del totale regionale. Seguono le province di Bari (18% delle
imprese pugliesi) e Taranto (16%); il resto della torta è diviso
più o meno equamente fra le altre province (intorno al 10%).
"I dati del nostro Sismografo - commenta Damiano Gelsomino,
presidente di Unioncamere Puglia - testimoniano la pervasività
di questo comparto nel territorio regionale e una sua indubbia
vivacità: nel 2022, nonostante gli effetti nefasti della
pandemia anche sull'Horeca internazionale, ha fatto registrare
un export per un valore di 246 mln di euro, 30 in più del 2021 e
64 in più del 2017". Nei mercati di sbocco il podio va a
Germania, Svizzera e Regno Unito. Segue una sorprendente
Albania, in cui la Puglia è la prima regione d'Italia per
export.
"Sono risultati frutto di un impegno longevo: fare vino e
farlo bene non è un mestiere che si inventa - afferma Luigi
Triggiani, segretario generale di Unioncamere Puglia -. Più
della metà dei protagonisti di questa filiera sono sul mercato
da oltre vent'anni. Inoltre, i dati suggeriscono che se
l'impresa è antica crea mediamente più occupazione. Il settore
complessivamente dà lavoro a 2.170 persone e presenta anche un
indotto considerevole, sia a monte che a valle".
A monte della filiera vi sono le attività primarie di
coltivazione dell'uva. Il dato - che aggrega però sia uva da
tavola che da vino - si attesta su 11.371 aziende (terzo posto
in Italia, dopo Veneto e Sicilia) e 25.063 addetti. A valle
della catena del valore ci sono 883 aziende e 2.053 addetti. È
un mondo variegato, di cui fanno parte innanzitutto 79 imprese
di imbottigliamento ed etichettatura. Poi vi è
l'intermediazione, business con 359 imprese attive nel commercio
all'ingrosso di alcolici. Infine, il retail specializzato, con
395 attività di commercio al dettaglio di bevande. (ANSA).