(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 07 FEB - Ogni anno Unioncamere e il
Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne,
curano il Rapporto Nazionale sulla Economia del mare, un sistema
produttivo che genera ricchezza, occupazione e innovazione
secondo un modello collaborativo e sostenibile, nel quale
rientrano sette filiere, individuate sulla base dei codici
ATECO: filiera ittica; industria delle estrazioni marine;
filiera della cantieristica; movimentazioni di merci e
passeggeri; servizi di alloggio e ristorazione; attività
sportive e ricreative; ricerca, regolamentazione e tutela
ambientale. "Grazie ai tanti km di costa che caratterizzano il
territorio metropolitano di Reggio Calabria, la risorsa mare
può diventare una leva straordinaria anche per il rilancio
dell'economia reggina" ha dichiarato il presidente Antonino
Tramontana.
Lo studio condotto dalle Camere di commercio, è scritto in una
nota, "ha evidenziato che la blue economy è fortemente connessa
con tanti altri settori e attività che contribuiscono alla sua
realizzazione. Attraverso interazioni produttive a monte e
valle, il 'sistema mare' estende la capacità di produzione di
ricchezza a numerosi altri settori. A tal proposito, nello
stesso studio è stato elaborato un apposito indicatore che
rivela la capacità moltiplicativa del valore aggiunto prodotto
dalla blu economy sul resto dell'economia. In particolare, il
dato per la Città metropolitana di Reggio Calabria è pari ad 1,9
(per ogni euro prodotto, se ne attivano altri 1,9 attraverso
effetti di filiera. Il dato medio Italia è pari ad 1,7".
"Le stime e la potenzialità dell'economia del mare nel
territorio reggino - ha aggiunto Tramontana - ancora non tengono
conto di tutti quegli investimenti sulla Blu economy e sulla
logistica previsti nel Pnrr. Si va dalla tutela della
biodiversità, fino all'incremento delle energie rinnovabili
marine e alla digitalizzazione della logistica portuale, con
specifiche misure per il Porto di Gioia Tauro e la mobilità
nell'area dello Stretto che potranno conferire al moltiplicatore
economico stimato un rapporto ancora più soddisfacente".
Secondo l'ultimo rapporto realizzato da Unioncamere e dal centro
studi Guglielmo Tagliacarne, è scritto nella nota, nel 2021 le
imprese dell'economia del mare registrate a Reggio Calabria
ammontano a 2.712 unità, rappresentando il 5% del totale imprese
della provincia (Italia 3,7%). A livello regionale, Reggio
Calabria è la seconda provincia per numero di imprese della Blue
Economy, racchiudendo il 27,3% delle imprese blu calabresi.
Spicca la forte vocazione turistica di Reggio Calabria con quasi
la metà delle imprese che appartengono ai servizi di alloggio e
ristorazione (il 47,7%; 1.295 unità) e un altro 17,3% alle
attività sportive e ricreative (469 unità). Di rilievo anche le
imprese che operano nell'ambito della logistica e movimentazione
merci via mare (117), anche per il numero di addetti che vi
lavorano. Gli ultimi dati disponibili sull'occupazione (2020)
dicono, inoltre, che l'economia del mare della Città
metropolitana di Reggio Calabria occupa 9 mila addetti (5,3% del
totale), di cui il 39,3% operanti nel segmento della logistica e
movimentazione merci (Italia 15,5%), in crescita del +45%
rispetto al 2019 (Italia +1%).
I 678 milioni di euro di valore aggiunto prodotti dall'economia
del mare nella Città metropolitana di Reggio Calabria, pari al
8,2% del totale dell'economia locale (ottava provincia in
Italia), sono stati realizzati prevalentemente grazie alla
movimentazione merci e passeggeri che arriva a pesare per il 70%
sul totale economia del mare locale. (ANSA).