(ANSA) - BOLOGNA, 24 GEN - Il 2022 per l'economia
emiliano-romagnola si è chiuso meglio di quanto previsto a
inizio anno: la crescita del Pil dovrebbe attestarsi a un +4%.
E' quanto rileva l'ufficio studi di Unioncamere, sulla base
degli Scenari di Prometeia.
L'andamento è in linea con l'aumento del pil a livello
nazionale (+3,9%), solo Lombardia, Valle d'Aosta e Veneto fanno
segnare valori più alti. Se si confronta il pil del 2022 con
quello del 2019, quindi con i livelli pre-pandemia, solo
Lombardia ed Emilia-Romagna segnano un deciso recupero, per
altre nove regioni la variazione è positiva, ma di entità
modesta, nelle restanti 11 regioni non si è ancora recuperato.
La prospettiva 2023, sempre secondo Unioncamere, è di una
dinamica ancora positiva, ma in netto rallentamento (+0,5%). A
frenare la crescita dell'economia pesano soprattutto gli aumenti
dei costi energetici e, più in generale, delle materie prime, a
cui aggiunge la stretta monetaria in corso.
Il rallentamento del commercio mondiale ha contenuto la
crescita dell'export (+3,2%) che tradizionalmente è il traino
dell'economia della regione. Per il 2023 si prevede una crescita
del 2,7%. Nonostante le difficoltà, tuttavia, al termine del
2023 il valore reale delle esportazioni dovrebbe essere
superiore dell'11,6% rispetto al 2019. (ANSA).