(ANSA) - ROMA, 28 OTT - In una fase che continua a restare
delicata per l'intera economia europea a causa del perdurare
della guerra in Ucraina, della crisi del gas, dell'elevato tasso
di inflazione e in uno scenario che rischia di volgere al
negativo, Roma - nel terzo trimestre del 2022 - vanta un saldo
attivo delle imprese di +1.699 unità (5.019 le iscrizioni a
fronte di 3.320 cessazioni). Il tasso di crescita trimestrale è
dello 0,37% (media italiana +0,22%). Il numero totale delle
imprese registrate, a Roma e provincia, è pari a 454.259 unità.
Questo è quanto emerge dal report Movimprese diffuso oggi.
Il tasso di crescita delle imprese nel Lazio, nel terzo
trimestre dell'anno, è stato dello 0,33%. Il numero totale delle
imprese registrate, al 30 settembre 2022, ammonta a 614.635
unità.
"La fase economica che stiamo vivendo - sottolinea il Presidente
della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti - ha
caratteristiche di grande complessità e, soprattutto,
imprevedibilità. Il persistere della guerra in Ucraina, la
fiammata inflazionistica e la crisi energetica, specie del gas,
e il rialzo dei tassi di interesse sono fattori che si
intersecano cambiando gli scenari velocemente e rendendo la
realtà e le scelte delle imprese molto complicate.
Il nostro tessuto produttivo, però, dimostra una tenace
dinamicità e una diffusa capacità di adattarsi alle nuove
esigenze e alle mutate condizioni del mercato economico. Le
nostre imprese soffrono, ma non si rassegnano a una prospettiva
di recessione.
Roma, vanta un saldo attivo importante (+1.699 imprese), ma
naturalmente non bisogna adagiarsi. Abbiamo davanti a noi due
grandi appuntamenti internazionali: il Giubileo del 2025 che
dovremo gestire al meglio e l'Expo 2030 che - in caso di
aggiudicazione - potrebbe rappresentare un'occasione unica di
rilancio economico non solo per Roma ma per tutto il Paese.
In ogni caso, la via d'uscita non è tornare al punto in cui
eravamo. Dobbiamo fare un passo avanti e avere una nuova visione
di crescita, sviluppo e inclusione sociale. E' necessario -
conclude Tagliavanti - favorire un nuovo ciclo di investimenti,
invertendo la tendenza degli ultimi anni e le ingenti risorse
del Pnrr possono essere la leva giusta per scardinare lo
scenario fin qui disegnato: sarà fondamentale avere la capacità
di saperle gestire nell'interesse di tutti". (ANSA).