(ANSA) - CATANZARO, 28 MAG - "La diciannovesima edizione del
Progetto Gutenberg ha visto l'avvio di un percorso di sinergia e
collaborazione tra l'associazione promotrice del progetto,
guidata da Armando Vitale, e la Camera di Commercio di
Catanzaro". A darne notizia è un comunicato dell'ente camerale.
"A suggellare l'inizio di quella che vuole essere un'attività
duratura nel tempo - è detto nel comunicato - la presentazione
del romanzo scritto dallo storico Piero Bevilacqua 'La città
delle ombre perdute', tenutasi proprio nella sede dell'Ente
camerale alla presenza, oltre che dell'autore e del già citato
Vitale, anche del Commissario straordinario della Camera di
commercio di Catanzaro, Daniele Rossi, della dirigente
scolastica del liceo classico "Galluppi", Elena De Filippis, e
di Elisabetta Stranieri, Circolo Palomar.
"Non so se sia stato il Gutenberg a contaminare noi o viceversa
- ha detto Rossi - ma questa è e vuole essere una vera e propria
esperienza di contaminazione che spero possa proseguire nel
tempo. Sin dal mio insediamento alla guida dell'Ente ho
fortemente voluto spingere affinché la Camera di Commercio fosse
un sostegno vero per la cultura. In questo senso, infatti,
l'impegno a riaprire la biblioteca camerale credo sia un esempio
più che tangibile. La Camera di Commercio, infatti, oltre che
quella delle imprese, vuole essere anche la casa della cultura,
che è economia e sviluppo del territorio".
"La Cciia si sta muovendo - ha detto Vitale -su un terreno
interessante come quello della qualificazione culturale. Ci sono
tutte le premesse e la volontà reciproca di affrontare assieme
un percorso di valorizzazione dei contenuti culturali". Quanto
al libro dello storico di origine catanzarese, Vitale ne ha
sottolineato gli aspetti legati alle analogie tra i luoghi in
cui si svolgono i fatti narrati e Catanzaro: "Chi legge questo
romanzo - ha detto - avrà modo di comprendere come si tratti di
un testo ambientato in una città di provincia, come quella in ci
troviamo. Una città con tutti i con meriti e i demeriti del
caso. Piero utilizza il testo per dare frustate ironiche verso
città come la nostra, che siano della Calabria o del resto del
Mezzogiorno. E nell'analisi il suo è uno sguardo aperto sulla
realtà, non appannato dall'amore per la sua città". (ANSA).