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Per 75% delle imprese romane termovalorizzatore è necessario

Tagliavanti: "Le imprese soffrono a causa aumento prezzi"

(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Una nuova indagine della Camera di Commercio di Roma ha l'obiettivo di indagare come l'aumento del costo dell'energia stia condizionando le strategie aziendali delle imprese di Roma e provincia e come questa situazione influenzerà il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Tra le domande sottoposte al campione di imprese locali, anche una sul termovalorizzatore.
    L'Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma sta fornendo, da marzo 2020 a oggi, un costante aggiornamento sull'evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentiment degli imprenditori e identificando i provvedimenti che meglio si sono prestati a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie utili per il rilancio.
    Per fare questo è stato costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia utile a valutare l'impatto economico del Coronavirus prima, e ora le possibili conseguenze del conflitto russo-ucraino così da fornire un costante aggiornamento sull'evoluzione della situazione.
    Questa nuova indagine è stata somministrata tra il 17 e il 24 maggio 2022. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L'84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.
    Considerazioni generali L'aumento dei prezzi dei beni energetici sta avendo un forte impatto sulle imprese di Roma e provincia. Solo per il 2,5% delle imprese l'aumento dei costi dell'energia non sta incidendo sulla propria attività e due imprese su tre prevedono di aumentare i prezzi di vendita per far fronte ai maggiori costi di approvvigionamento.
    La riduzione dei consumi energetici resta la strategia principale per contrastare il maggior costo dell'energia.
    Molto divisa l'opinione delle imprese relativamente all'impatto degli aumenti dei prodotti energetici sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Per circa la metà delle imprese intervistate l'aumento dei prezzi dell'energia causerà un ritardo nello sviluppo degli investimenti green, per 4 imprese su 10, invece, questo scenario favorirà gli investimenti green.
    Le imprese si schierano nettamente a favore del termovalorizzatore, tre imprese su quattro lo considerano un passo avanti necessario per risolvere il problema dei rifiuti di Roma.
    Come emergeva anche dalla precedente indagine, siamo in una situazione che rappresenta un passaggio decisivo per l'economia romana. Il costo dell'energia è un aspetto fondamentale per lo sviluppo del tessuto produttivo romano, e lo è ancor di più in un momento delicato come quello attuale, che vede un tessuto produttivo profondamente segnato da due anni difficili a causa dell'emergenza sanitaria. Il modo in cui gestiremo e affronteremo questo passaggio cruciale determinerà la qualità dello sviluppo dei prossimi anni.
    Per due imprese su tre l'aumento dei costi dell'energia sta avendo un impatto molto significativo sull'attività dell'azienda. Per il 31% delle imprese l'aumento dei costi dell'energia sta incidendo poco sulla propria attività e solo per il 2,5% delle imprese non vi è stato un impatto sul ciclo aziendale.
    Il 67% delle imprese prevede di dover aumentare i prezzi di vendita per far fronte ai più alti costi di approvvigionamento energetico. Per il 33% non vi saranno invece aumenti.
    Tra le principali azioni messe in atto per contrastare gli aumenti, il 54% dichiara che sta riducendo i consumi energetici, il 17% sta tagliando altri costi di produzione e il 15% sta valutando di installare pannelli fotovoltaici o altre modalità per produrre in proprio energia.
    L'aumento dei prezzi delle materie prime dei beni energetici causerà per il 49,5% delle imprese un ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale perché si ridurrà la capacità di fare investimenti green. Il 42,4% ha una visione opposta, e ritiene che questa fase favorirà gli investimenti green anche per ridurre i consumi energetici. Per l'8,1% non ci saranno effetti significativi di lungo termine.
    Il 75% delle imprese romane ritiene il termovalorizzatore un passo in avanti necessario per risolvere il problema dei rifiuti a Roma, il 18% invece lo ritiene non compatibile con gli obiettivi di sostenibilità ambientale perché aumenterà le emissioni inquinanti. Il 7% pensa che non avrà effetti significativi sulla città.
    "Con il prolungarsi della guerra in Ucraina le imprese romane si trovano, nuovamente, ad affrontare un drastico cambiamento dello scenario di mercato. La causa è dovuta - afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma - alla vera e propria impennata dei prezzi dell'energia e delle altre materie prime, ormai in corso da diverse settimane. La nostra indagine evidenzia come l'economia romana stia reagendo a questa nuova situazione che impatta non solo sui prezzi di vendita, inevitabilmente rivisti al rialzo, ma anche per un'impresa su due, sul ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. La pandemia ci ha fatto fare un balzo in avanti di dieci anni sull'uso del digitale. Ora, anche alla luce della guerra in Ucraina, dobbiamo fare un analogo balzo in avanti sulle energie rinnovabili. Non è facile, ma è necessario e le Istituzioni sono chiamate, oggi più che mai, a fare la loro parte. Un altro dato rilevante messo in luce dal report - conclude Tagliavanti - è quello di un generalizzato apprezzamento del tessuto produttivo locale (75% del campione) per la possibile realizzazione di un termovalorizzatore di ultima generazione, visto come la soluzione all'annoso problema dei rifiuti nella Capitale. Anche noi, come Camera di Commercio, siamo favorevoli a questa idea e auspichiamo che venga realizzata per il Giubileo del 2025, così come nelle intenzioni del sindaco Gualtieri a cui, sul tema, abbiamo consegnato uno studio realizzato con Unindustria ed Enea. Non c'è tempo da perdere". (ANSA).
   

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