(ANSA) - LUCCA, 18 NOV - Sono 2.580 le assunzioni programmate
dalle imprese lucchesi nel mese di novembre 2021, e salgono a
8.750 nell'intero trimestre novembre 2021-gennaio 2022. La
domanda di lavoro prevista dalle imprese risulta in recupero,
superando sia i livelli di novembre 2019 (1.700 nel mese e 6.030
nel trimestre) che di novembre 2020 (1.280 nel mese e 4.660 nel
trimestre), quando l'incertezza legata alle prospettive
autunnali di recrudescenza della pandemia aveva inciso sui
programmi occupazionali delle imprese.
Un'impresa lucchese su dieci ha in programma di assumere
personale nel corso del mese di novembre. Le entrate previste si
concentreranno per metà nel settore dell'industria (costruzioni
incluse) e per il 76% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
In 38 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà nel
reperimento dei profili professionali richiesti, pertanto la
domanda di lavoro delle imprese potrebbe non venire del tutto
soddisfatta. Sono queste le previsioni per la provincia di Lucca
rilevate dal Sistema Informativo Excelsior, realizzato da
Unioncamere in collaborazione con Anpal, ed elaborate dalla
Camera di Commercio di Lucca.
A novembre la difficoltà delle imprese lucchesi a reperire i
profili ricercati, spiega una nota della Cciaa, riguarda il
37,6% delle entrate programmate, un valore in crescita rispetto
al 29,9% di novembre 2019. La mancanza di candidati è la
motivazione prevalente segnalata dalle imprese (21,4%), seguita
dall'inadeguata preparazione degli stessi (14,2%). Per la metà
delle assunzioni viene richiesto di aver maturato esperienza nel
settore, mentre per il 20,6% di aver avuto una precedente
esperienza nella professione. Le maggiori difficoltà di
reperimento si riscontrano nella ricerca di profili dirigenziali
e tecnici con elevata specializzazione (57,6%) e di operai
specializzati (39,8%), mentre per impiegati, professioni
commerciali e dei servizi (28,7%) e per le professioni non
qualificate (18,5%) le difficoltà risultano inferiori.
Oltre la metà delle assunzioni previste nel mese di novembre
(57%) sarà con contratto a tempo determinato, mentre il ricorso
al tempo indeterminato si ferma al 20%. Le imprese prevedono
invece un minore ricorso ai contratti di somministrazione (8%),
di apprendistato (6%) e alle altre tipologie contrattuali
dipendenti (4%) e non dipendenti (4%). (ANSA).