"Purtroppo, e come da copione,
stanno fioccando le disdette di prenotazioni sino all'Epifania.
Si parla già di una cifra che si aggira - ad oggi - fra il 60 e
il 70% di rinunce. Numeri che, probabilmente, sono ancora
peggiori dello scorso anno perché nel 2020 gli albergatori e i
ristoratori avevano già messo in conto che i numeri erano
minori causa la perdurante emergenza sanitaria. Una situazione,
quella di quest'anno, difficilmente ammortizzabile sotto il
profilo economico". Lancia l'allarme il sindaco di Pragelato, e
consigliere nazionale Anci, Giorgio Merlo.
"È di tutta evidenza che, ancora una volta, sarà l'economia
montana a pagare le conseguenze più dirette e più immediate di
questa crisi - sottolinea Merlo, assessore alla Comunicazione
dell'Unione Comuni Olimpici della Vialattea -. Per le disdette,
la mancanza di prenotazioni e la crescente impossibilità di
provenienze dall'estero. Ecco perché l'offerta turistica
montana, di tutto il comparto alpino, è di nuovo sotto i
riflettori. È quanto mai necessario, adesso, già prevedere e
impegnarsi per una seria e rigorosa 'politica dei ristori'
perch̀é è abbastanza evidente che i colpi della pandemia
coinvolgeranno pesantemente il turismo della montagna in tutte
le sue articolazioni. Serve un impegno diretto del Governo sin
d'ora anche se, ad oggi, non conosciamo ancora le conseguenze di
questa ennesima ondata della pandemia. Oppure, come sostiene
giustamente l'Uncem, l'attivazione di 'specifici fondi di
rotazione per le imprese turistiche'.
Comunque sia, è necessaria un'azione concreta della politica
affinché si prevedano adeguati ristori per un settore che ha
già patito una crisi non indifferente lo scorso anno".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA