Dalla peste nera trecentesca, resa
'immortale' dalle pagine di Boccaccio, al Covid-19, passando per
colera, Spagnola e Aids, in un itinerario storico fra arte,
medicina, ricerca e media. Prende il nome da quella che è
diventato il simbolo delle malattie contagiose,
'Bandiera gialla - Le epidemie e le cure nella storia, nella
scienza, nell'arte', la mostra sulle epidemie in epoca di
pandemia prodotta dall'Università di Torino in collaborazione
con l'Accademia Albertina di Belle Arti, il Teatro Regio e le
Teche Rai.
Obiettivo, offrire un'analisi scientifica delle malattie, della
loro diffusione e delle cure che la medicina è riuscita a
sviluppare, analizzando anche l'impatto che hanno al di là
dell'aspetto sanitario, come il diffondersi di dicerie, gli
interventi dei poteri pubblici, l'avvicendarsi di fasi di paura
con altre di ingannevole speranza. Un viaggio compiuto
attraverso illustrazioni, video, oggetti, documenti storici ma
anche produzioni artistiche, dalla letteratura alla musica.
Nell'allestimento spicca anche una replica a grandezza naturale
della colonna infame di Milano, ricostruita per ammonire sulla
follia del pregiudizio e sulle tragedie di chi ne fu e ne è
vittima. La mostra è allestita Dal 5 dicembre fino al 5 marzo
nel cortile del Rettorato e nella Rotonda Talucchi in Accademia.
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