La Finpiemonte, finanziaria della
Regione Piemonte, potrebbe avere 90 milioni in più da utilizzare
per investimenti di sviluppo. Si tratta di risorse previste da
vecchi bandi e non assegnate, ma per sbloccarle occorre il via
libera della Regione. E' una cifra significativa che si
aggiungerebbe ai 160 milioni previsti da bandi aperti, ai
cospicui fondi europei della programmazione 2021-2027, in arrivo
entro la fine dell'anno, e alle risorse del Pnrr. E' emerso
nell'incontro in cui Finpiemonte e Confindustria Piemonte hanno
siglato un accordo triennale, a dodici anni dalla prima
convenzione, con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo delle
imprese sul territorio anche attraverso strumenti finanziari
alternativi, come piattaforme fintech, fondi di equity,
strumenti di private debt.
"Il confronto tra le istituzioni e gli operatori economici è
fondamentale per garantire che le risorse siano ben indirizzate
e che rispondano a una strategia unitaria di sviluppo di
medio-lungo periodo. Sui fondi strutturali 2014-2020 il 70%
delle domande ha richiesto integrazioni, vogliamo semplificare e
ridurre i tempi" spiega Michele Vietti, presidente di
Finpiemonte. "E' una opportunità concreta per le imprese
piemontesi, che in questi anni difficili anche per l'economia
hanno continuato a garantire sviluppo e occupazione. Le sfide
che ci aspettano sono complesse e la sinergia pubblico-privato è
un concreto valore aggiunto" sottolinea Marco Gay, presidente di
Confindustria Piemonte. "Finpiemonte avrà un ruolo strategico
molto più del passato - sottolinea il presidente della Regione
Alberto Cirio - e per questo è fondamentale che vada sul campo a
fianco delle imprese. Il protocollo è la codificazione
dell'impegno reciproco a lavorare insieme. Siamo in un periodo
che porterà molte risorse sul territorio, dai fondi nazionali a
quelli del Pnrr ed europei. Bisogna muoversi con ordine per non
disperdere questa grande opportunità".
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