In due anni in Piemonte
"l'automotive ha perso il 20%, indotto incluso, e da oggi al
2035 l'occupazione si contrarrà tra l''8 e il 10%" con un "peso
determinante" portato da mobilità condivisa e transizione verso
l'elettrico, oltre che dal rincaro delle materie prime,
dell'energia e del costo delle assicurazioni. Lo sostiene
Patrizia Polliotto, presidente del comitato regionale
dell'Unione nazionale consumatori (Unc), autrice di uno studio
sulla tendenza del settore.
"Diffusione mobilità condivisa e transizione ecologica, da un
lato foriere di ampie opportunità per il mercato interno con
effetti positivi su clima e qualità dell'aria, dall'altro
mettono invece a rischio l'occupazione nel settore automotive. -
spiega l'avvocato Polliotto - . L'ingresso crescente sul mercato
di motori ibridi ed elettrici ha trasformato le filiere
industriali, con la riduzione del numero di addetti a favore
dell'automazione dei processi produttivi. Dal 2020 a oggi il
ricorso agli ammortizzatori sociali è pressocché triplicato in
poco più di un biennio a fronte di un poderoso calo nella
richiesta di nuovi veicoli da immatricolare.".
Tra i motivi alla base del fenomeno "i rincari e l'ampia
diffusione di sistemi di mobilità ecosostenibili e condivisi
come piattaforme di interscambio per viaggiatori e turisti a
mezzo auto private e autobus per tratte di media e lunga
percorrenza sempre più competitive in termini di prezzi e
risparmio generale".
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